Quanto è più difficile innamorarsi – pallavolisticamente parlando – di un libero giovane rispetto a chi ricopre altri ruoli? Servono molte più sensazioni positive per cogliere agli esordi il talento per la difesa, rispetto al notare un bel colpo in attacco, un monster block o un’alzata smarcante. Un libero deve offrire prestazioni di alto livello in serie, saper leggere in anticipo qualsiasi tipo di traiettoria e guidare con leadership la seconda linea. Cose che solo il tempo e l’esperienza ti danno. Per questo ci vuole un po’ di tempo prima di capire se un libero ha veramente la stoffa per fare la differenza.
Allo stesso tempo, se si mettono da parte le sbavature che, per forza di cose, arrivano come bagaglio di esperienza, l’istinto per fare del difendere un’arte si può notare subito. Juliette Gelin, classe 2001, ce l’ha, ed è per questo motivo che il Levallois Paris Saint-Cloud e la nazionale francese hanno deciso di puntare su di lei.
“Juju” si presenta così ai microfoni di Volley NEWS:
“Mi chiamo Juliette Gelin e sono un libero francese di 22 anni. Sono una giocatrice della nazionale e quest’anno milito nelle fila del Levallois Paris Saint-Cloud. Mi definirei una persona molto determinata e curiosa, che ama lavorare sodo e odia perdere“.
Quando hai scoperto il tuo talento per la pallavolo? E come sei diventata un libero?
“Intorno agli 11-12 anni, perché mi avevano detto che per diventare una pallavolista a livello professionistico avrei dovuto giocare come libero“.
Come ti descriveresti in campo? Qual è la tua qualità migliore?
“Direi che sono una giocatrice che non si risparmia mai e che fa di tutto per tenere la palla in gioco. Ci provo sempre. E mi piace stupire chi mi guarda. Penso che la difesa sia uno dei miei principali punti di forza “.
Hai giocato per France Avenir 2024, Volley-Ball Club Chamalières e RC Cannes, prima di passare al Levallois Paris Saint-Cloud. Come ti hanno plasmato queste tappe della tua carriera?
“Sono state esperienze molto formative. Al France Avenir ho imparato a perdere e rialzarmi, a cercare di migliorare e andare avanti a prescindere da tutto. A Chamalières ho sperimentato per la prima volta cosa vuole dire giocare con la pressione del risultato e lottare per la salvezza. Poi a Cannes l’obiettivo era di vincere o arrivare in finale. Perciò, tutte queste tappe hanno contribuito in maniera importante alla mia maturazione“.
Cosa ti ha fatto capire che il Paris fosse il club ideale in questo momento? Qual è il tuo obiettivo lì?
“È il club ideale perché la sua professionalità e il livello dello staff e delle giocatrici sono esattamente ciò che sto cercando in questo momento. Ovviamente il mio obiettivo qui è di migliorare sempre di più, far brillare la mia squadra e soprattutto vincere“.
Avete avuto un ottimo avvio di stagione. Quali sono le prime impressioni sul vostro percorso?
“Finora siamo andate bene e sono davvero contenta del nostro rendimento. Ovviamente sono consapevole che la stagione è ancora lunga e che abbiamo davanti a noi tante partite e competizioni da vincere; quindi, l’obiettivo è di far emergere il più possibile il potenziale della nostra squadra in modo da essere pronte per il finale di stagione“.
Secondo te, dove potete arrivare quest’anno?
“Fino in fondo. Ogni volta che firmo per una squadra ho un obiettivo chiaro in testa: vincere tutto. Dunque, anche questa volta il mio desiderio è di vincere il campionato, la Coppa di Francia e, perché no, la CEV Cup“.
Com’è stata l’ultima stagione internazionale con la Francia? Qual è stata la soddisfazione più grande della scorsa estate?
“È stata un’estate intensa ma piacevole, in cui siamo cresciute tanto come squadra. Ora abbiamo armi importanti che possiamo sfruttare per competere con le nazionali di alto livello; perciò, sono molto orgogliosa di noi. Senza dubbio, uno dei miei ricordi più belli di quest’estate è stata la qualificazione alla VNL“.
L’estate 2024 vedrà la Francia impegnata su due fronti importanti: la VNL e i Giochi Olimpici di Parigi. Ci stai già pensando?
“Certo, è un pensiero ricorrente. Tuttavia, credo che la chiave per prepararsi al meglio a questi eventi sia disputare una buona stagione con il club, crescendo a livello individuale e togliendosi grandi soddisfazioni“.
Sei all’inizio della tua carriera da professionista. Ma dove ti vedi tra 5 anni?
“Mi vedo all’estero, spero nei migliori campionati al mondo (Italia, Turchia, Polonia, Brasile, ecc.). Voglio dire, è per questo che lavoro duramente, e non ho intenzione di pormi alcun limite“.
Cosa ti piace fare quando non sei impegnata in palestra?
“Amo seguire lo sport, ascoltare musica e passare momenti spensierati insieme alle mie compagne di squadra“.
Per concludere, c’è qualcosa che i tuoi tifosi non sanno di te?
“Ho una grande passione per la pittura e il disegno“.
di Alessandro Garotta