La più grande differenza tra l’Andrea Schiro degli scorsi anni e la sua nuova versione nel Belluno Volley è un’aria compiaciuta, ma soprattutto divertita. È lampante quanto il forte schiacciatore di scuola Padova si sia integrato nel nuovo progetto made in Veneto, e quanto la stessa Belluno lo abbia messo al centro di una squadra ambiziosa:
“Da questa stagione volevo due cose fondamentalmente. La prima era tornare a giocare schiacciatore, dopo aver cambiato ruolo lo scorso anno a Motta di Livenza, diventando opposto. La seconda era trovare continuità di gioco. Non ho ragionato sul fatto che nel giro di due stagioni sono passato dall’allenarmi in Superlega alla Serie A3. Avevo necessità di riprendermi il campo, e questa sarà un’occasione per capire quale sia il mio posto nel mondo del volley. Dopo Padova avevo lasciato una società che mi ha dato tutto per fare un bell’anno. Nonostante mi sia trovato molto bene col gruppo squadra, è stata un’annata sfortunata anche per l’infortunio al dito che mi ha tenuto fuori dal campo per molte settimane“.
Il desiderio di cambiare era forte. Perché Belluno?
“Perché è un progetto interessante, che nasce da una società seria dove l’obiettivo di seguire gli atleti è concreto e ho la fortuna di viverlo ogni giorno in palestra. Nello staff ci sono tanti ex pallavolisti che conoscono le esigenze di noi atleti e l’organizzazione è stata perfetta dai primi giorni. Sono molto contento della scelta fatta“.
Schiro, a 22 anni è già uno dei vecchietti del gruppo.
“Sembra incredibile anche a lei, vero? E invece, se vedesse il bagherone, si accorgerebbe subito che sono uno dei più anziani! Scherzi a parte, il gruppo è molto giovane, con l’ossatura della squadra costruita con ragazzi dal 2002 al 2005. C’è molto affiatamento, si è creato sin dai primi giorni un bel clima tra di noi e lavoriamo davvero tanto assieme“.
I risultati non si sono fatti attendere. 11 punti nelle prime 6 giornate.
“Il Girone Bianco è di certo molto equilibrato e non esiste assolutamente alcuna squadra cuscinetto o una formazione che spicca rispetto alle altre. Ogni partita è alla portata di qualsiasi compagine. Questo certamente, per quello che mi riguarda aumenta la voglia di misurarsi la domenica con tutti. E rende il campionato appassionato e divertente“.
Si è visto già dalle prime battute del torneo che Schiro si diverte.
“Mi creda, era quello di cui avevo bisogno. Mi piace giocare i campionati dove all’alto livello di competizione si affianca la curiosità di vedere giocare l’altro e di sfidarlo“.
Belluno è ambiziosa. Questo lo possiamo dire?
“Sì, lo è ed è una cosa certamente positiva. Ma non è quell’ambizione che ti mette addosso la pressione del dover vincere. È quella voglia di allenarti tutta la settimana per fare sì che domenica dopo domenica la squadra salga di livello. Sono contento di aver trovato, oltre a coach Colussi, anche Matteo De Cecco con il suo bagaglio di alto livello. In palestra con loro stiamo lavorando molto bene“.
Mi sembra di parlare ancora con il ragazzo di Schio conosciuto molti anni fa.
“Sono ancora quello che è cresciuto in una piccola società e ne vado fiero. Sono quello che è ancora motivatissimo e ha ancora voglia di imparare da questo sport“.
Nella sua vita c’è stata una bella parentesi azzurra. Pensa che qualche estate con quella maglia sia ancora alla sua portata?
“È stata una bellissima parentesi giovanile. Adesso voglio pensare prima a ritagliarmi un buon ruolo nella pallavolo di club. Poi chissà. Più avanti potrebbe diventare qualcosa su cui porre il focus“.
di Roberto Zucca