La supersfida di domenica tra Itas Trentino e Sir Susa Vim Perugia sarà sotto i riflettori per tanti motivi, ma in particolare per uno: il ritorno di Angelo Lorenzetti nella città in cui ha lavorato per 7 anni, conquistandosi alla fine un attesissimo titolo di campione d’Italia. L’attuale allenatore di Perugia, intervistato da L’Adige, non nasconde l’emozione: “Sarà senz’altro una giornata speciale, in una città speciale e di fronte a una società speciale. Lì mi hanno adottato e me ne sono andato con grande dispiacere, proprio perché avevo trovato l’ambiente ideale sia per le relazioni personali che per la qualità del lavoro. Penso che il periodo di Trento resterà per me indelebile nell’album dei ricordi: una pagina da sfogliare in ogni momento in cui si ha bisogno di farsi coccolare“.
Anche la squadra trentina è cambiata ben poco rispetto alla scorsa stagione: “Quando guardo le partite – ammette Lorenzetti – in certe azioni mi viene ancora l’istinto di chiamare i ragazzi per nome. Rivedo in campo molti schemi che conosco e, ogni tanto, anche qualche cosa che mi faceva arrabbiare. Dunque penso proprio di sì: sento ancora questo gruppo un po’ mio. Un gruppo nato dall’emergenza, con un progetto in via di definizione in cui i ragazzi hanno saputo imporsi grazie alla loro qualità. Tra l’altro, anche i due nuovi innesti, Rychlicki e Kozamernik, erano nei piani già da tempo“.
Sull’aspetto sportivo della sfida, invece, il tecnico è più tiepido: “Essere là in alto fa piacere, ma è molto presto per tirare somme. È ancora lunghissima, tanto più che ci sono anche squadre come Piacenza, Civitanova, Monza…“.
(fonte: L’Adige)