“Adesso bisogna che ci tuffiamo dentro il campionato, un campionato che sta scegliendo la griglia per la Coppa Italia nella quale cerchiamo la posizione migliore. Stanchezza per i lunghi viaggi? I viaggi stanno ormai nella logica delle settimane di lavoro della Superlega, bisogna giocare con quello che si ha nel momento. Noi pensiamo di avere abbastanza, sappiamo che anche dall’altra parte hanno tanto e lo dimostra il fatto che sono in alto in classifica e nei dati tecnici”.
“Andiamo a Trento cercando di ottenere il massimo, consapevoli della forza dell’avversario e con la voglia di fare una partita da protagonisti. Emozioni personali? È chiaro che dentro di me ci sono delle belle emozioni perché a Trento sono stati sette anni nei quali ho lavorato davvero in un posto speciale per tutte le componenti che c’erano”.
Così il tecnico bianconero Angelo Lorenzetti che torna a Trento per la prima volta da ex dopo le ultime sette stagioni passate alle pendici del monte Bondone. Perugia, reduce dal successo nel Mondiale per Club e da sei vittorie consecutive in campionato, va a caccia di punti fondamentali per la classifica bianconera soprattutto in chiave qualificazione ai quarti di Coppa Italia.
Ma è innegabile che quella di domenica non possa essere, per Lorenzetti, una trasferta qualunque. “Già a Biella (in Supercoppa, ndr) era stata una giornata particolare – racconta il coach anche sulle colonne de Il T Quotidiano intervistato dalla collega Sara Ravanelli – durante la semifinale ero quasi in imbarazzo nel sentire la mia nuova tifoseria da un lato incitarmi, ma anche quella ‘vecchia’ lanciarmi apprezzamenti. Mi sentivo in colpa nel guardare l’una o l’altra”.
Questa volta, però l’impatto sarà indubbiamente maggiore perché tornerà in quella che è stata la sua casa per sette anni: “Il palazzetto di Trento? Hanno provato a cambiargli nome per confondermi, ma non credo lo troverò molto diverso. Sono stati sette anni davvero speciali in cui in quell’ufficio e in quel palazzetto sono stato davvero bene, con un grande attaccamento per tutti i ragazzi, i tifosi, il presidente Da Re. Al di là di come è finita poi – conclude – di serate insieme ne abbiamo fatte tante e sono state tutte piacevoli”.
(fonti: Comunicato stampa e Il T Quotidiano)