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Myrthe Schoot dice addio al volley giocato dopo 387 partite con l’Olanda

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Un’altra grande rappresentante dell’Olanda appende le ginocchiere al chiodo: a quasi 35 anni (è nata il 29 agosto 1988) il libero Myrthe Schoot dice addio alla pallavolo giocata dopo aver vestito per ben 387 volte la maglia della nazionale orange. Nel suo palmares ci sono ben tre medaglie d’argento ai Campionati Europei (nel 2015 e nel 2017), un bronzo al World Grand Prix del 2016 e, a livello di club, due scudetti in patria con Dela Martinus e TVC Amstelveen e tre consecutivi in Germania con il Dresdner SC, oltre a due Coppe di Germania, due Coppe e tre Supercoppe d’Olanda.

Già nel 2021 Schoot aveva chiuso la sua carriera a livello di club, tornando in campo l’anno successivo per fare da “chioccia” alle giovani del Team 22, la squadra federale. Con la nazionale ha invece disputato l’ultima partita ai Mondiali casalinghi del 2022. Ora ha completato gli studi in economia e sta collaborando con il Comitato Olimpico nazionale, oltre a gestire un’accademia di coaching e a produrre podcast: in uno di questi, “Over de Top“, compaiono anche le amiche e compagne di nazionale Laura Dijkema, Maret Grothues e Robijn De Kruijf.

Myrthe Schoot Olanda
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A dodici anni avevo un sogno: diventare una grande giocatrice di pallavolo – racconta Schoot – e dentro di me c’è sempre stata la voglia di spingere il limite più oltre, trovare soluzioni e lavorare per raggiungere i miei obiettivi. Ho realizzato il mio sogno entrando nel villaggio olimpico a Rio 2016, e guardando indietro ci sono stati molti altri bei momenti, come i Mondiali del 2018, quando abbiamo battuto top team come gli USA. Ma sono state soprattutto le mie compagne di squadra a rendere speciale la mia carriera: l’amicizia incondizionata che abbiamo condiviso, dalle vallate più profonde alle vette più estreme, mi hanno plasmato e ispirato“.

Il libero spiega così la sua decisione di chiudere la carriera: “L’energia e i sacrifici che dovevo fare per poter praticare sport al top sono diventati più pesanti ultimamente. Lo sport di alto livello è egoista e unidimensionale; ho notato che i miei obiettivi stavano diventando sempre meno chiari. Ora voglio scoprire chi sono al di fuori dello sport. È liberatorio, eccitante e stimolante fare i miei piani e dirigere la mia vita. Inoltre, è molto bello passare più tempo a casa con la mia famiglia e i miei amici dopo tutti questi anni passati lontana da casa. La pallavolo, però, avrà sempre un posto speciale nel mio cuore“.

(fonte: Volleybal.nl)

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