Se nasci in una famiglia dove la pallavolo si respira è impossibile, o quasi, non avvicinarsi a propria volta a questo sport. Così è stato anche per Cecilia Nicolini, regista 29enne di Codogno che si appresta a giocare la sua ottava stagione in A2, la seconda da titolare con la maglia di Albese.
Ed è lei a spiegare perché proprio la pallavolo: “Era lo sport di casa. I miei genitori sono stati giocatori, poi allenatori e hanno anche fondato il Codogno Volley 2002. Il mio avvicinamento alla pallavolo è stato naturale e inevitabile.”
Cecilia Nicolini ha esordito in serie A quando frequentava il terzo anno di scuola superiore con la maglia di Crema: “Quel mondo mi sembrava estremamente lontano dalle mie capacità ma con impegno e lavoro sono riuscita a raggiungere quel livello. La consapevolezza di poter essere da serie A l’ho maturata in B1″
La regista di Lodi, che come detto sopra gestirà la regia di Albese per il secondo anno di fila, aggiunge: “La stagione più bella è stata quella di due anni fa con Talmassons, gruppo pazzesco e grande allenatore. Belli anche gli anni in B1 con la maglia di Properzi dove abbiamo vinto tutto, peccato non ci sia stata la forza economica per mantenere il titolo conquistato.” E sull’anno appena concluso: “Mi sono trovata bene, la società è giovane ma ci sono persone disponibili ad ascoltare per migliorare”.
Tra i suoi luoghi del cuore sicuramente Codogno, qui la sua intervista a tre anni dall’inizio del Covid, mentre l’allenatore a cui essere più riconoscente è “senza dubbio Leonardo Barbieri che ha creduto in me quando giocavo in D a Codogno e mi ha portata in A a Crema“
Tra le colleghe che Nicolini ammira, la neo regista di Scandicci, la serba Maja Ognjenovic, l’azzurra Alessia Orro e la polacca Asja Wolosz.
(Fonte: Giorno Milano Metropoli Vivere Lodi)
