La Romania si rifà prontamente dalla brutta scoppola subita dall’Italia all’esordio e conquista un’importantissima vittoria contro la Croazia nella 2° giornata della Pool B dei Campionati Europei femminili. Le croate, di contro, complicano in maniera grave la propria situazione, avendo perso entrambe le gare.
Romania che ottiene in maniera abbastanza netta i primi due parziali, chiusi rispettivamente a 22 e 21, ma che si complica la vita da lì a poco, patendo il rientro avversario nel terzo set e sudando più delle fatidiche sette camicie nel quarto ed ultimo, quando i giochi sembravano già belli che chiusi (avanti di 10 punti sul 15-5).
Nonostante la rimonta, però, la nazionale di coach Naranjo è stata capace di ottenere quanto voluto, anche grazie al prezioso apporto di Inneh, risultata la migliore delle proprie grazie ai 22 punti messi a segno col 49% in attacco, dela pinella Ungureanu (17 punti) e di capitan Buterez (16) sopra tutte. In casa Croazia, invece, la miglior prestazione è risutata quella di Mihajlevic, la quale mette a referto 17 punti col 43% in attacco. La differenza sostanziale, però, è stata fatta a muro, dove le romene sono stato in grado di doppiare le avversarie: 15 (tutti ben divisi tra le protagoniste, segno di solidità nel fondamentale) contro i 7 croati (4 di Butigan).
La cronaca
Naranjo parte con Axinte-Inneh, Ioan-Virlan, Ungureanu-Buterez con Albu libero; mentre Akbas schiera Antunovic-Strunjak, Butigan-Samadan, Mihajlevic-Mlinar più Stimac libero.
Dopo un avvio tirato e punto a punto (10-10), le squadre non hanno voglia di rompere l’equilibrio e viaggiano a braccetto sino al 17, dove la Romania alza nettamente i giri del motore e prende in mano la situazione. Errori altrui (primo fuori di Samardan, 21-17) e meriti propri (pipe Ungureanu, 23-19) portano la squadra romena alla conquista del set, avvenuta definitivamente grazie alla pipe finale di Inneh: 25-22.
Ancora squadre in parità in avvio di secondo parziale, ma fino al 6. Qui la Romania prende fiducia e strappa il break di vantaggio grazie al muro di Axinte (8-6), con il doppio ace di Ioan che allunga ulteriormente: 13-9 e time-out Akbas. Strunjak non risolve le cose, anzi, le peggiora. La sua fast fuori misura vale il 15-10, con l’egual misura che si mantiene anche dopo il colpo di seconda di Axinte, con secondo tempo annesso della panchina ospite: 18-13. Una scatenata Inneh mette a terra il 22-17, poi Virlan porta con sé il secondo set: 25-21.
Dopo una buona partenza (2-5), la Croazia si appanna e viene recuperata dal muro di Axinte a quota 5. Butigan, sempre con lo stesso fondamentale, riconquista il break di distacco (7-5), poi allungato da Mlinar sull’8-11, dove Naranjo si vede obbligato ad interrompere il tempo. Butigan stoppa le avanzate delle padrone di casa sul 12-17, ma la Romania è avversario ostico e di cedere non ne ha nemmeno il lontano pensiero. Buterez accorcia fino al -2 (19-21), poi a Virlan viene voglia di stoppare qualsiasi cosa le passi davanti, compesi gli attacchi ospiti, ad esempio. 2 muri consecutivi accorciano fino al 22-23, ma non bastano. Il mani-out che riapre i giochi è quello di Mihajlevic: 23-25 all’ultimo pallone utile.
La Romania dimostra di non aver accusato il colpo ed inizia il quarto periodo in una maniera che dire sensazionale è poco. Dapprima un filotto di 8 punti consecutivi ed iniziali (8-0, ultimo di Inneh) spezza le gambe alle croate, poi continua sulla stessa falsa riga anche pochi istanti dopo, portandosi sul 15-4 in un men che non si dica. Dopo il block-in di Virlan (19-7), 7 punti consecutivi croati riaprono in una maniera incredibile un conto che sembrava ormai chiuso, addirittura pagato: 19-14. 2 errori romeni accorciano a 4 le distanze (20-16), ma alla fine la resistenza in maglia rossa regge. Inneh ruggisce per l’ultima volta sul 25-19, firmando il punto più prezioso, quello della vittoria.
Adelina Ungureanu (Romania): “È stata una partita più difficile di quanto si sia visto e che abbiamo vissuto in modo molto intenso, soprattutto nel quarto set, in cui eravamo tanti punti avanti ma non riuscivamo a chiudere. È stata dura, sono orgogliosa delle mie compagne e di come abbiamo reagito nei momenti di difficoltà; ora speriamo di centrare altre vittorie. Dove c’è da migliorare? Dobbiamo sistemare un po’ il muro-difesa: abbiamo commesso un paio di pasticci che non sono piaciuti al nostro allenatore e nemmeno a noi. Dobbiamo essere attente in questi due fondamentali“.
Ema Strunjak (Croazia): “Credo che abbiamo avuto troppi alti e bassi, gli alti sono stati troppo brevi e i bassi troppo lunghi. Questo è stato il principale problema di oggi. In questi Europei vogliamo dimostrare che, anche se siamo una squadra giovane, possiamo competere ad alto livello, e che meritiamo di essere qui. Credo che se riusciremo a limitare questi alti e bassi ed essere un po’ più costanti sarà molto più facile per noi. Domani contro la Bosnia Erzegovina dovremo prima di tutto preoccuparci del nostro gioco: se riusciamo a mettere in campo il nostro sistema di gioco possiamo mettere l’altra squadra in difficoltà“.
Romania-Croazia 3-1 (25-22, 25-21, 23-25, 25-19)
Romania: Axinte 7, Ungurenu 17, Ioan 9, Inneh 22, Buterez 16, Virlan 7; Albu (L). Radu, Miclaus, Zadorojnai. N.E. Ariton, Veres (L), Matei, Roman. All. Naranjo
Croazia: Antunovic 2, Mihajlevic 17, Butigan 12, Strunjak 4, Mlinar 11, Samadan 11; Stimac (L). Deak, Karatovic 4, Strize, Markovic 1. N.E. Trcol, Kovco (L), Freund. All. Akbas
Arbitri: Maria Rodriguez Machin, Dejan Rogic
Note: Durata set: 28′ 31′, 30′, 25′; tot. 1h 54′. Spettatori: 875. Romania: battute vincenti 9, battute sbagliate 8, muri 15, errori 23, attacco 42%, ricezione 48%. Croazia: battute vincenti 2, battute sbagliate 4, muri 7, errori 20, attacco 41%, ricezione 41%
di Roberto Della Corna