La non notizia è che l’Italia, già qualificata come prima del suo girone, ha battuto la Croazia con un altro 3-0. La notizia, o per meglio dire “notiziola”, è che le azzurre, per lo meno quelle chiamate in causa oggi da Mazzanti, hanno sofferto un po’ troppo sprecando una ghiotta occasione per mettersi in luce. E invece, purtroppo, di luce se n’è vista ben poca e di ombre fin troppe. Chiudere il match commettendo più errori (22 a 20, 17 battute sbagliate contro 6) delle modeste avversarie la dovrebbe dire già lunga sull’andamento che ha vissuto il match.
Mazzanti, giustamente, lascia in panchina cinque titolari su sette, con Lubian e Fersino uniche eccezioni, ma per venire a capo di un primo set pericolosamente compromesso nel finale, e pure del secondo, è costretto a mandare in campo Orro ed Egonu, e persino Sylla quando Degradi litiga con la ricezione (ma questo solo nel primo set). Nel terzo le cose vanno decisamente meglio quando Nwakalor trova finalmente i suoi punti e Squarcini la smette di litigare con la battuta. Ben sopra la sufficienza, invece, Omoruyi (al netto di qualche sbavatura in ricezione) e Lubian.
Ad ogni modo, tutto è bene quel che finisce bene, e l’Italia chiude la prima fase con un perentorio 5 su 5 senza lasciare per strada neanche un set. Prossima avversaria sarà ora la Spagna negli ottavi, che si giocheranno al Pala Wanny di Firenze.
Sestetti – Mazzanti, come detto, fa riposare molte delle sue titolari e si affida a uno starting six inedito con Bosio in palleggio opposta a Nwakalor, Omoruyi e Degradi le bande, Lubian e Squarcini centrali, Fersino libero. Dall’altra parte della rete Akbas schiera la sua Croazia con Deak in regia opposta a Mihajevic, Karatovic e Mlinar in posto 4, Butigan e Stunjak coppia centrale e Stimac libero.
1° Set – Il primo punto del match è un errore in attacco di Mihajevic seguito da un errore in battuta di Squarcini, poi la prima vera, e bella, palla a terra la mette Nwakalor con una gran diagonale. L’Italia trova subito un primo allungo con Degradi, un gran muro di Lubian e ancora Degradi che valgono il 5-2. Le due azzurre, in questa prima fase del match, sono i due terminali offensivi cercati con più continuità da Bosio. Le croate ci mettono anche del loro, con errori di precisione, ma anche di intesa, e sul 10-5 Akbas ferma il gioco. Omoruyi stampa due monster block devastanti, e in fotocopia, su Mihajevic, ma buona parte dei punti della Croazia sono di fatto punti regalati dall’Italia che, un errore dopo l’altro, permette alle avversarie di rifarsi clamorosamente sotto sul 12-11 (basti pensare che degli 11 punti croati, 8 sono nostri regali).
Sul 14-12 la luce dalla nostra parte si spegne del tutto: le azzurre subiscono un mini-parziale di 4-0, con Omotuyi e Degradi che pasticciano anche in ricezione, e Mazzanti immediatamente chiama time-out. La faccia di capitan Sylla in panchina non lascia spazio a interpretazioni. “Ci stiamo un po’ fermando – dice il ct azzurro alle sue ragazze – e ci stiamo divertendo un po’ pochino, ok? E questa è una bega. Una grossa bega, ok? – ripete con un sorriso decisamente amaro –. Dai, iniziamo a fare le nostre robe – esorta – dai, via”. Niente, sbagliamo ancora, e allora dentro Orro ed Egonu per riprendere in mano un set che ci sta scappando incomprensibilmente di mano. Le due azzurre si cercano subito e Paola porta subito a casa un mani-out (15-17).
Pareggiamo addirittura con un muro di Orro, poi l’ennesimo errore croato in attacco ci consente di rimettere in un amen il naso avanti sfruttando soprattutto la buona serie al servizio di Egonu (19-17). Degradi ancora in difficoltà in ricezione al centro del campo, la Croazia impatta sul 22-22 e Mazzanti sostituisce la schiacciatrice azzurra con Sylla. Il 23esimo punto dell’Italia, firmato da Egonu, vi consigliamo di cercalo sui social perché sfida le leggi della gravità. Noi lo definiamo con due parole: impressionante e devastante. Chiudiamo con Sylla che riceve alla perfezione, Orro che arma Egonu che questa volta non è ferro ma piuma. Altro mani-out e la sfanghiamo per 25 a 23.
2° Set – Fuori ancora le big, si riparte con lo stesso sestetto di inizio match, ma permettiamo alla Croazia di andare subito avanti 0-3. Lubian ne mette due in fila e suona la carica, poi arriva anche un ace di Omoruyi che ci rimette in scia (3-4). Battuta pazzesca di Lubian che a momenti stacca le braccia del libero Stimac, poi chiude Degradi in diagonale e un muro di Squarcini ci riporta in parità (6-6). Le azzurre viaggiano a corrente alternata, con piccole accelerazioni a cui seguono controbreak della Croazia. Altro time-out di Mazzanti sul 12 pari (eravamo avanti 12-9). “In attacco state facendo colpi bellissimi – dice guardando soprattutto Degradi – ma occhio alle difese sulle esclamative. Fidatevi del vostro baghero!”
Due azioni più tardi (13-13) ancora doppio cambio Bosio-Nwakalor per Orro-Egonu. L’Italia ci mette un po’ a ingranare le marce alte, ma quando lo fa (22-18) trova il vantaggio che decide anche il secondo parziale. Chiudiamo con un primo tempo di Lubian che fa il buco a terra, un muro di polpastrelli di Egonu (praticamente senza saltare) e un’invasione di Mihajevic che chiude il conto con il punteggio di 25-19.
3° Set – Ancora in campo lo starting-six, si viaggia punto a punto fino ai 3, poi doppiamo le avversarie con Degradi e Squarcini (6-3). Finalmente arriva anche una palla decente a Nwakalor che prende l’ascensore e fa il buco a terra. Bene anche Omoruyi, che a muro ci porta sul +4 (8-4) costringendo Akbas a fermare il gioco. Ace di Squarcini, che questa sera con la battuta ha litigato parecchio, e allunghiamo ancora (10-5). Quelle poche volte che riceviamo discretamente e Bosio ha palla in testa, in attacco si vedono anche quelle “belle cose” invocate da Mazzanti nel primo set, ma poi continuiamo a sbagliare un po’ troppo.
Per fortuna ora si è sbloccata Nwakalor. Altro ace, il terzo per lei, di Squarcini (18-12), altro time-out chiamato dal ct croato. Ma ormai il traguardo è sempre più vicino. Sul 19-13 ancora dentro Orro ed Egonu, anche se in questo caso se ne poteva fare a meno invece di “sfiduciare” ancora Bosio. I nostri ultimi quattro punti sono, nell’ordine, un murone di Egonu, una battuta sbagliata di Trcol, un ace di Egonu e una diagonale di Degradi che vale il 25-17 finale. Com’è, come non è, chiudiamo la prima fase con un altro netto 3-0.
Italia-Croazia 3-0 (25-23, 25-19, 25-17)
Italia: Degradi 14, Squarcini 7, Nwakalor 5, Omoruyi 15, Lubian 6, Bosio, Fersino (L). Orro 2, Danesi, Sylla, Egonu 6. N.e. Pietrini, Parrocchiale, Antropova. All. Mazzanti.
Croazia: Deak 1, Karatovic 2, Butigan 7, Mihaljevic 13, Mlinar 9, Strunjak, Stimac (L). Antunovic 1, Strize 3, Trcol 1, Kovco, Freund. N.e. Samadan. All. Akbas.
Arbitri: Rodriguez Machin (ESP), Rogic (SRB)
Durata Set: 28’, 25’, 25’
Italia: 6 bv, 17 bs, 8 m, 22 et.
Croazia: 4 bv, 6 bs, 2 m, 20 et.
Di Giuliano Bindoni