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L’Italia è un rullo compressore, anche la Serbia deve arrendersi

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Poteva essere una sorta di spareggio per la qualificazione alle Finals, ma in campo si vede tutt’altro: anche la Serbia esce sconfitta in tre set dall’Italia nella seconda settimana di gare della VNL maschile, e il cielo si fa sempre più azzurro sopra Rotterdam. Come già la Cina, anche la nazionale balcanica prova a rivoluzionare il sestetto, forse per sorprendere gli azzurri: Fefè De Giorgi lo sottolinea e se la ride, perché i suoi reagiscono con un’altra prestazione granitica e concreta. Stavolta, dopo un primo set dominato in maniera quasi imbarazzante, il match si fa combattuto già dal secondo, ma l’Italia rischia decisamente poco, e dall’alto della sua supremazia a muro e al servizio sigilla la terza vittoria consecutiva.

Protagonista incontrastato della sfida è Roberto Russo, che si presenta con tre muri consecutivi e chiude con 14 punti a tabellino, tra cui anche 3 ace. Top scorer Yuri Romanò con 15 punti e il 54% in attacco, mentre Alessandro Michieletto, chiamato in causa con il contagocce da Giannelli, risponde con il 61%. Quasi da record l’impatto di Giulio Magalini, che nel giorno del suo esordio azzurro mette a segno 2 muri nei 3 scambi giocati: alla fine sono 12 i block vincenti dell’Italia. C’è da dire che la Serbia ci mette del suo con una marea di errori diretti in attacco e poca consistenza difensiva: non sarà certo la stessa cosa domenica 25 giugno alle 12.30, nella sfida che chiuderà il girone contro la Polonia.

Foto Federazione Italiana Pallavolo

I SESTETTI – La rotazione dei centrali azzurri continua: stavolta scende in campo la coppia Anzani-Russo. Confermato il resto del sestetto con Giannelli in regia, Romanò opposto, Lavia e Michieletto schiacciatori, Scanferla libero. Molto rinnovata invece la formazione della Serbia, che schiera Batak in palleggio, Vucicevic opposto, Masulovic e Nedeljkovic al centro, Kujundzic e Peric in posto 4 e Kapur come libero. Restano quindi fuori, inizialmente, Luburic, Krsmanovic, Ivovic e Todorovic.

1° SET – L’avvio azzurro è a dir poco fulminante: tre muri-punto consecutivi, e tutti e tre di Roberto Russo! Un altro muro, stavolta di Lavia, vale il 5-1, e Giannelli firma il 7-2 che porta al time out di Kolakovic. Romanò allunga ancora con un ace (9-3) e l’ennesimo block vincente di Anzani porta il punteggio sul 12-4. La Serbia non riesce assolutamente a reagire, anzi sbaglia tutto il possibile (15-6) e continua a subire la supremazia di Russo a muro (18-8). Il centrale poi si toglie la soddisfazione di siglare anche un ace (20-9), Romanò non vuole essere da meno (22-10) e il set si chiude addirittura su un eloquente 25-11 grazie all’ultimo errore di Kujundzic.

2° SET – Kujundzic prova a guidare la riscossa della Serbia, che si guadagna il primo break grazie a un attacco out di Lavia (1-3). Gli azzurri ribaltano immediatamente il punteggio sul 5-3 con Michieletto (primo punto della sua partita) e l’ace di Russo, ma un attacco fuori misura di Romanò ristabilisce l’equilibrio e De Giorgi ferma il gioco sul 7-8 firmato da Kujundzic. A spezzare di nuovo l’equilibrio è lo stesso Romanò, dopo una gran difesa di Giannelli (11-9), e stavolta il time out è serbo. Tanto per cambiare, un ace di Russo consente agli azzurri di allungare (14-11), e Michieletto mantiene il vantaggio (17-14). Il servizio di Giannelli costringe Kujundzic all’errore del 19-15; la Serbia prova ad accorciare con attacco e muro di Vucicevic, ma Romanò la rispedisce indietro (21-17). Masulovic al servizio è l’ultima minaccia (22-20), poi Romanò si procura tre set point e l’errore di Peric chiude i conti sul 25-21.

3° SET – Gli azzurri si staccano già sul 5-2 grazie al muro vincente di Lavia, che poi viene a sua volta fermato da Nedeljkovic (5-4); Romanò allunga però nuovamente e Michieletto sigla il 9-5 con due attacchi consecutivi. Ancora un muro di Russo (11-6) e Kolakovic è costretto al time out. Nedeljkovic limita i danni a muro (12-9), ma è Kujundzic a rendersi davvero pericoloso in attacco: sul 14-13 De Giorgi deve richiamare i suoi. Romanò tiene avanti l’Italia e Michieletto firma un muro pesantissimo, che apre la strada al nuovo break azzurro (18-14). Vucicevic non molla e mura Romanò per il 20-18, ma l’Italia non si fa avvicinare; il resto lo fa il servizio di Russo, che propizia il 23-19 di Romanò e il muro del neoentrato Magalini. Che poi si ripete proprio sul secondo match point, firmando il definitivo 25-20.

Serbia-Italia 0-3 (11-25, 21-25, 20-25)
Serbia: Kapur (L), Katic ne, Krsmanovic ne, Ivovic ne, Kujundzic 10, Batak, Peric 15, Masulovic 4, Luburic ne, Krsteski (L), Petrovic ne, Todorovic ne, Vucicevic 12, Nedeljkovic 6. All. Kolakovic.
Italia: Michieletto 9, Giannelli 4, Sbertoli, Scanferla (L), Galassi ne, Lavia 7, Romanò 15, Anzani 4, Gironi ne, Russo 14, Rinaldi ne, Federici (L) ne, Caneschi ne, Magalini 2. All. De Giorgi.
Arbitri: Ivanov (Bulgaria) e Caçador (Brasile).
Note: Serbia: battute vincenti 1, muri 5, errori 20. Italia: battute vincenti 5, muri 12, errori 5.

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