Il sollievo per il pericolo scampato e la consapevolezza di essersi regalato ancora una volta qualche brivido di troppo. È un Angelo Lorenzetti contento a metà quello che commenta la vittoria della Sir Susa Vim Perugia nella semifinale di Del Monte Coppa Italia contro Milano: “Visto com’era andata la partita dell’andata potevamo andare ‘in banana’ già all’inizio del secondo set, invece i ragazzi sono stati bravi e hanno reagito con coraggio. Poi c’è stato quel momento nel quarto set simile a due situazioni vissute a Trento e in casa con la stessa Milano, che pensavamo di aver corretto; invece la partita di oggi ci dice che dobbiamo ancora lavorarci. Tuttavia, in questa situazione, il tie break poteva pesare tanto e invece lì i ragazzi hanno tirato fuori le unghie“.
Il tecnico di Perugia torna poi ad analizzare quella rimonta subita sul 16-8 del quarto set: “Ci sono state delle situazioni in cui Milano ha preso il via in modo un po’ fortunoso, colpendo anche dei nastri, e poi è sembrato che ci arrivasse un pochino la ‘scimmia’, perché in attacco abbiamo ripetuto certi colpi che non andavano fatti. Questo significa che ovviamente non siamo perfetti, ci rendiamo vulnerabili con le nostre mancanze“.
La vittoria al tie break è comunque un’iniezione di fiducia per la Sir: “Vincere fa sempre bene – ribatte Lorenzetti – ma, come dico sempre, la vittoria a volte è un deodorante che dura poco: se c’è dello sporco sotto viene fuori. L’inizio del primo set, dove non siamo stati come l’ultimo periodo, e quella fase del quarto ci evidenziano che non siamo ancora guariti. Tre indizi fanno una prova schiacciante, quindi dobbiamo migliorare perché non siamo stati presenti in quella fase“.
Il focus si sposta sulla finale contro la Mint Vero Volley Monza: “Mi aspetto la stessa partita di oggi, perché è chiaro che non possiamo nasconderci: il peso del pronostico è su di noi, per la classifica e la pallavolo espressa nell’ultimo periodo. Però sappiamo che in una gara secca può capitare tutto“. E in chiusura Lorenzetti allude, ancora una volta, alle troppe “parole” che sembrano influenzare l’ambiente Sir: “Ci sono due domande: perché vogliamo vincere e per chi vogliamo vincere. Ognuno ha le sue risposte, se poi in quella pagina lì entrano altre parole, allora certe situazioni in campo diventano più difficili da gestire“.
di Eugenio Peralta
