Si è svolta a Cagliari, ‘Tutti a Scuola’, l’annuale cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico. L’evento, giunto alla XXIV edizione, è stato ospitato dal Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” che ha accolto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e alcune delegazioni di studentesse e studenti, in rappresentanza degli istituti di tutta Italia.
Alla cerimonia, accompagnati dal Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano Giovanni Malagò e dal Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, hanno partecipato anche alcuni dei campioni olimpici e paralimpici di Parigi 2024. Presenti una rappresentanza delle azzurre dell’Italvolley – composta da Anna Danesi, Paola Egonu, Alessia Orro e Myriam Sylla e guidata dal ct Julio Velasco – e la medaglia d’oro dell’iQFOil (vela) Marta Maggetti. Poi i protagonisti dei Giochi Paralimpici Alberto Amodeo(nuoto), Monica Boggioni (nuoto), Martina Caironi (atletica) e Matteo Parenzan (tennistavolo).
Il Presidente Malagò, ripercorrendo idealmente i trionfi del movimento nella magica estate parigina, ha indicato la chiave di lettura vincente: “Sono stati tre anni eccezionali. Dopo Tokyo, a Parigi abbiamo confermato risultati entusiasmanti. Queste ragazze sono un modello di riferimento per i bambini, sono eroi moderni. Lo sport sta entrando sempre di più nella vita del nostro Paese come cultura e in modo multidisciplinare”.
Entusiaste le campionesse di pallavolo: “La medaglia d’oro è sempre stata il nostro sogno. Ci siamo allenate per questo e a Parigi ci siamo concentrate partita dopo partita fino al trionfo. Abbiamo fatto la storia e siamo grate dell’opportunità che ci è stata data. Non sempre si vince, l’importante è l’impegno che ci mettiamo. Ogni volta che si cade bisogna rialzarsi: noi lo abbiamo fatto tante volte”. Illuminante come sempre il ct Velasco: “Noi allenatori siamo come insegnanti. Stare con i giovani è un privilegio straordinario. Fare quello che ci piace è un altro privilegio. Oggi ci sono tanti esempi positivi, ma io noto che spesso tendiamo a giudicare i giovani. Per lavorare con i giovani la prima cosa da fare è credere in loro e cercare che diventino autorevoli e autonomi”.
(fonte: Comunicato stampa)