Andreatta: “Mi diverto ancora. Nel beach quando il livello cresce è sempre un bene”

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Lo sguardo complice, che si è scambiato per tutta la stagione con il suo compagno Manuel Alfieri non lo vedevo sul suo viso da parecchio tempo. Tiziano Andreatta ha l’aria di chi quest’anno ha utilizzato la stagione come un grande investimento e se ne rallegra non solo per il contenuto, ma anche per il significato, che si porta dietro numerosi cambiamenti e tanti nuovi progetti della sua vita professionale:

“È un periodo molto bello questo. Sto aprendo la mia scuola di beach a Mariano Comense. Si chiamerà My Way Beach Volley School e prende il nome dal fatto che l’idea è quella di supportare ogni corsista a trovare la propria strada in questa disciplina, sviluppandone il suo senso di indipendenza e il suo percorso individuale. Ho cominciato a Mariano con un gruppo di corsisti in un impianto molto bello che sarà teatro della scuola ed ora stiamo partendo con diciotto gruppi. Spero che anche Manuel Alfieri decida di venire a darmi una mano, così avremmo modo di allenarci assieme anche durante la stagione invernale”.

Andrea Abbiati ora è un allenatore a tempo pieno e con Alfieri avete costituito uno dei sodalizi nuovi della stagione.

“Ad Andrea mi legano anni di grande lavoro ed è rimasto un amico importante. Con Manuel abbiamo cominciato questo percorso con grande entusiasmo e ci siamo messi entrambi molto in discussione dall’inizio. È un compagno diverso e quindi ho riadattato completamente il mio gioco. Ho trascorso tutta l’estate con lui a lavorare alle 4 Vele a Pescara sotto la guida di Luigi Alfieri e ho cominciato un lavoro impostato sul lungo termine. Abbiamo puntato sia sul campionato italiano e sull’estero dove abbiamo conquistato un quarto posto. Tengo a ringraziare lo Studio Zago, Fit Therapy e Tenortho perché sono rimasti al mio fianco anche quest’anno”.

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Due primi posti a Montesilvano e Cordenons.

“Quest’anno abbiamo fatto capire che ci siamo anche noi. A Montesilvano, complice il fatto che Alfieri è di casa, siamo stati anche spinti da un bel pubblico e certamente Manuel teneva molto a fare bene qui. Siamo stati molto felici di quella vittoria e di come è proseguita la stagione perché abbiamo collezionato il successo di Cordenons, il secondo posto a Cirò Marina e il terzo posto a Vasto”.

A livello internazionale?

“Concluderemo la stagione questo weekend con il Future in Turchia. In generale abbiamo avuto due quinti posti a Messina e in Belgio e un quarto posto in Polonia”.

Lo scudetto è rimandato al prossimo anno?

“Ci è mancata la ciliegina sulla torta, ma alle finali può succedere di tutto. Ci lavoreremo certamente in vista della prossima stagione”.

Si diverte sempre come un tempo. Quest’anno l’ho vista particolarmente carico.

“Il livello quando cresce è sempre un bene. Io mi diverto ancora. Quest’anno ho ritrovato subito la grinta che mi contraddistingue e quelle emozioni forti che mi fanno amare il beach volley”.

Di Roberto Zucca

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Flavio Morazzini si racconta: “Sono un grande agonista in campo, ma anche fuori”

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La benedizione l’ha ricevuta direttamente da uno come Simone Di Tommaso, suo allenatore e scopritore di talenti di qualsiasi natura e di qualsiasi disciplina, che a Pineto ha lasciato che Flavio Morazzini sbocciasse in tutta la sua essenza di romanità e in tutto il suo essere romanocentrico. Come è ovvio che fosse, i numeri gli hanno dato ragione e Morazzini figura oggi come uno dei volti più interessanti e ambiziosi della serie A2, in un anno di grazia, nel quale non è tanto il risultato di squadra a contare, quanto ciò che i singoli sono stati in grado di dimostrare. E fra questi Flavio ha certamente la lente di ingrandimento puntata addosso:

“Sono molto soddisfatto perché è il primo anno in cui mi ritrovo a giocare titolare in serie A. Grazie all’esperienza di Pineto sono riuscito a sciogliermi e ad acquisire quelle certezze con cui ho poi affrontato una stagione che nonostante la regular season terminata ad un passo dai playoff, ci vedrà ancora impegnati con la Coppa Italia in questo finale di stagione”.

Il rammarico per i playoff c’è?

“Beh, non è certo una grande delusione anche perché l’obiettivo di inizio anno era la conquista della salvezza, visto il nostro debutto nella serie. È una squadra molto giovane con un bravissimo allenatore al suo primo anno dopo quelli passati ad allenare il beach volley. Credo sia servita a tutti, anche in previsione della prossima stagione, soprattutto per come riuscire a far fruttare l’esperienza e come impostare la squadra in vista del futuro. Tuttavia arrivati ad un certo punto della stagione ci abbiamo creduto, e l’obiettivo è diventato proprio quello di strappare il settimo posto ad Aci Castello. Ma adesso, ripeto, vogliamo mettere la testa e il massimo impegno nella Coppa”.

Ripartiamo per un attimo dai suoi esordi. Da Villa Gordiani a Roma, dove nasce, a Villa Reale a Monza, dove comincia la sua ascesa. Come ci arriva un pallavolista romano alla corte del Vero Volley?

“Durante il periodo delle giovanili ho giocato contro Monza, e non ho paura di dirlo, ho fatto davvero una bella partita. Il contatto nacque da lì, e mi ritrovai al Vero Volley, squadra con cui ho trascorso due anni molto belli e nella quale sono stato il secondo libero assieme a Marco Gaggini”.

Foto Lega Volley Maschile

Gli esordi sono targati?

“Fenice Pallavolo Roma. Una bella realtà che mi ha accompagnato fino agli anni della Junior League. Quando ero piccolo, papà mi ha allenato da quando avevo sei anni, ma il primo allenatore che ricordo sempre è stato Giorgio Sardella alla Fenice”.

L’esperienza di Monza come la cataloghiamo?

“Al Vero Volley come dicevo eravamo un bellissimo gruppo. Con Gaggini ho lavorato molto bene, per me è sempre stato un punto di riferimento. Lo spogliatoio poi con Beretta ha saputo accogliermi dal primo giorno e il clima, soprattutto per i risultati che sono arrivati, era molto bello”.

A Pineto si respira la stessa aria.

“Sì, è un gruppo favoloso. L’aria di inclusione e l’alchimia che si è creata tra di noi sono state palesi sin da subito. Conta tanto forse la giovane età e il fatto che tutti siamo lì per dare il massimo e metterci a disposizione, ma siamo accomunati da tante cose e anche fuori dal campo è una squadra che si trova parecchio”.

Foto Lega Volley Maschile

Dicono che lei sia molto competitivo. Un po’ molto romano in questo.

“(ride n.d.r.) Sono un grande agonista in campo, ma anche fuori. Voglio sempre vincere, e perdere mi fa ancora uno strano effetto. Perciò in campo sono molto passionale, molto verace”.

Il sogno?

“Giocare in Superlega, arrivare tra qualche anno ad occupare il posto di titolare nella massima serie e diventare uno dei migliori liberi”.

Il tecnico Di Tommaso dice che lei diventerà qualcuno.

“Gli sono grato per l’opportunità che mi sta dando e spero di non deluderlo. Sono ancora all’ultimo anno del Liceo Scientifico Sportivo, ma ho le idee molto chiare sulle mie ambizioni pallavolistiche”.

Di Roberto Zucca