Se nei quattro set precedenti Perugia ha visto le streghe ogni volta, o quasi, che i giocatori di Trento andavano a battere, nel tie-break Max Colaci ha deciso che nella sua metà campo non sarebbe caduto più un pallone. Una prestazione mostruosa la sua nel quinto e decisivo set, tanto da meritarsi quasi il premio di MVP della finale.
“Sì, per quel tie-break sono molto contento, per me è stata una partita di sofferenza – racconta mentre Lorenzetti lo abbraccia e lo bacia – perché ci hanno messo sotto col servizio per lunghi tratti, ma ce lo aspettavamo naturalmente. Garcia, Michieletto, insomma ci hanno fatto soffrire. Però sono contento perché in quel tie-break sono riuscito a fare un paio di difese fondamentali che ci hanno permesso di fare quel break che ci siamo portati fino alla fine. Bello bello, sono strafelice”.
“L’MVP? Sono d’accordo, Yuki lo merita sicuramente. Poi io non ho mai vinto uno quindi non ci speravo neanche – dice sorridendo – L’importante è che lo vinca qualcuno della mia squadra perché significa aver vinto il trofeo che è la cosa più importante”.
“Ishikawa l’uomo giusto per noi? È sicuramente un giocatore che giocherebbe in qualsiasi squadra. Noi abbiamo la fortuna di avere tre schiacciattori di assoluto livello e sarà dura anche per il nostro coach scegliere. Yuki ci dà tutto, ci dà battuta, seconda linea, colpi in attacco che magari non avevamo. È un giocatore tecnico, incredibile, lo ha dimostrato negli ultimi anni quindi siamo felici di averlo con noi”.
Tornando ad analizzare la partita, la reazione avuta dopo il terzo set perso a 15 è stata assolutamente da grande squadra. “Io dico sempre una cosa banalissima: bisogna arrivare a tre, bisogna vincere tre set. Perdere 40 a 38 o 25 a zero non cambia nulla. Bisogna essere in grado di ripartire, si mette da parte e si va avanti e siamo stati bravi a farlo. Bravi perché a parole è molto più semplice, poi la pratica in campo è più complicata, quindi sono contento anche per questo, perché abbiamo mantenuto il nostro stile sempre”.
“Resettare, ripartire e poi vincere è una nostra caratteristica, ma l’abbiamo migliorata molto negli ultimi mesi, nell’ultimo anno, e ci stiamo ancora lavorando. Non è una cosa che viene per caso, in palestra lavoriamo anche su queste cose”.
“C’è tanto di Lorenzetti in questa mentalità. Con lui siamo partiti subito dalle cose che non andavano, ma allo stesso tempo stiamo mantenendo le cose che vanno bene, che sono tante. Lui è uno che studia molto i nostri allenamenti e quando vede che il singolo o la squadra cala, è subito lì pronto a lavorare. Parla molto con la squadra, è molto diretto, quindi sì, c’è molto del coach in tutto questo”.
Infine un pensiero al futuro, al prosieguo della stagione: “Questa Supercoppa è qualcosa che ci siamo guadagnati lo scorso anno, quindi per me si chiude un cerchio. Da domenica prossima si apre un nuovo capitolo e proveremo a ripeterci. Sarà difficile, tutti ci danno per favoriti, giocheremo da favoriti e ci sarà da sudare. La prima sarà contro Verona, però questo è il bello di giocare in Italia”.
Intervista di Giuliano Bindoni