Vorrei vivere un giorno da Cominetti. Vorrei vivere un giorno da giocatore morigerato, uomo coraggioso, sportivo inattaccabile. Vorrei vivere un giorno non solo come un’eterna sfida, ma come un luogo sicuro nel quale essere certi di arrivare all’obiettivo. Quello che negli ultimi anni è emerso nel mio rapporto epistolare e giornalistico con uno dei tre migliori giocatori della serie A2, a mio modestissimo parere, è la costante riuscita di ciò che sembrava possibile, ma difficilmente realizzabile.
Roberto è capace di stupire e stupirci a prescindere, vincendo campionati, centrando finali inaspettati, scrivendo pagine bellissime di sé e della sua splendida carriera. Quando le circostanze della vita fanno altresì alzare il livello e salire l’asticella del mondo della pallavolo, lui non demorde, prende tempo, elabora, non si scompone. Poi fa semplicemente il Cominetti, sfruttando un momento, e come scrisse Califano diventando grande in un tempo piccolo.
Succede che la sua Brescia, dall’alto del suo secondo posto in classifica, costruisce una incredibile corazzata, portando la sfida personale di Cominetti a giocarsi una staffetta con Raffaelli e Bisset. Succede che Cominetti dalla gara contro Reggio Emilia, la terza di campionato, trova una continuità, e la trova assieme ad una squadra che inanella assieme a lui sei risultati utili consecutivi e scala la classifica sino a raggiungere la vetta.
“Veniamo da un periodo molto positivo che è coinciso col raggiungere questo temporaneo primo posto in classifica. L’ultima gara contro Ravenna fuori casa prima di Aversa è stata una vittoria molto importante in un campo che sta diventando davvero difficile. Ravenna è una squadra tosta, lo sappiamo tutti e domenica scorsa abbiamo giocato i primi due set in maniera inattaccabile. Loro difendono tanto, ma riuscire a conquistare il secondo parziale lasciando l’altra squadra a dieci ci ha dato una carica incredibile”.
Brescia vince in luoghi dove solitamente si vende cara la pelle. Il più difficile?
“Beh, in A2 ci sono palazzetti come Fano o anche Pineto dove il pubblico è veramente tanto tanto caldo. Penso anche a Cuneo, che è un palazzetto a cui per tante ragioni resto legato e mi fa sempre un certo effetto giocarci contro. Alcuni sono luoghi dove la gente vive la pallavolo con tanta passione, altri perché con mille persone si crea un’atmosfera incredibile fatta di sfide e anche di bei ricordi”.
La titolarità Cominetti se l’è guadagnata strada facendo.
“Me la sono guadagnata in maniera serena da qualche giornata. Non sono uno che vive la pressione della mancata scelta o il dover dimostrare qualcosa di diverso rispetto a ciò che ho fatto in passato. Io ho fatto il mio in A2, e proseguo con Brescia ad allenarmi bene e restando fermamente convinto che le occasioni prima o poi arrivino. Cerco sempre di farmi trovare pronto. Aggiungo che in palestra stiamo lavorando molto bene e certamente rispetto al primo periodo siamo cresciuti moltissimo come gruppo”.
Si vive la competizione ad esempio con Raffaelli?
“Si vive una grande stima reciproca innanzitutto. Con Giacomo un rapporto molto bello ed è fatto di un confronto continuo che facciamo sempre. Anche nell’ultima gara, quando in campo c’ero io Raffa mi ha dato dei consigli preziosi sul muro di Ravenna. Non riesco ad essere diverso con i compagni di squadra e se vedo che dall’altra parte c’è fiducia e rispetto, creo soltanto ciò che sto creando con Giacomo. In generale anche con Oreste e tutti i nuovi arrivi si è creata una bellissima alchimia e lo noto ogni pomeriggio quando al palazzetto lavoriamo intensamente, ma tra tutti noi si capisce che la scintilla è scoppiata”.
La scintilla è scoppiata anche fuori dal campo. Quest’estate ha deciso di sposare la sua compagna storica Valentina Perris.
“Ci sposeremo nel 2026, ma era arrivato il momento perché è davvero la persona della mia vita. Per ora le ho solo dato l’anello e i dettagli del matrimonio sono in via di definizione. Siamo felicissimi”.
Di Roberto Zucca