Un percorso di crescita nella Cucine Lube Civitanova con ingressi mirati anche in gare dal notevole peso specifico. Lo schiacciatore iraniano Poriya Hossein Khanzadeh è ancora indietro con l’italiano, ma ha migliorato il suo inglese e, soprattutto, ha fatto vedere i suoi colpi in tutte le competizioni. L’atleta ha dato un saggio della sua potenza al Mondiale per Club in Brasile, ha mostrato i progressi nel gioco in Challenge Cup e SuperLega Credem Banca, diventando un fattore al servizio come nel caso degli ace che hanno ribaltato l’inerzia nella Semifinale di Coppa Italia contro Trento. Terminator, come è chiamato in patria, si gode l’esperienza italiana e analizza i primi sei mei da cuciniero.
Cosa significa per te aver vinto la Coppa Italia?
Poriya: “È stata una bellissima sensazione per me quando abbiamo conquistato la Del Monte® Coppa Italia SuperLega a Bologna. Alzare al cielo un trofeo così importante al mio primo anno in Itala mi ha regalato emozioni forti. Le partite giocate all’Unipol Arena si sono caratterizzate per l’altissimo livello, per me è stato tanto divertente, quanto gratificante, e sono fiero di aver aiutato la squadra a raggiungere il traguardo. Vogliamo continuare a competere per tutti gli obiettivi!”
Il tuo inserimento è stato graduale, ma il tuo contributo si è fatto sentire anche in momenti molto delicati. Ti aspettavi questo percorso?
“Sono venuto in Italia con le idee chiare, il mio obiettivo era acquisire gli strumenti per giocare a questi livelli, indipendentemente dalla giovane età e dall’incognita dei tempi necessari per ambientarmi. Non ho mai avuto paura, ma sono venuto qui per cercare di aiutare la squadra. Le opportunità di scendere in campo, visto l’alto valore di questa squadra, non sono state tantissime, ma ho avuto anche chance importanti, in momenti cruciali, e ho sempre dato il massimo, in battuta, in attacco o in ricezione, pur di aiutare la Lube. Ogni volta che sono entrato in partita ho cercato di mettere una firma. Continuerò a fare del mio meglio per offrire un gioco degno del Club e per vincere altri titoli. Approfitterò di ogni opportunità che si presenterà!”.
Hai incontrato delle difficoltà in questi primi mesi o è andato tutto liscio?
“Fatta eccezione per le problematiche legate a una lingua nuova e per me complicata come l’italiano, posso dire sinceramente di non aver riscontrato problemi. L’ambiente di lavoro è ideale, con la squadra e lo staff mi sono trovato subito a mio agio!”.
Sei qui ormai da mesi, cosa ti ha sorpreso maggiormente della Lube?
“L’ho detto fin dal primo giorno, la Lube è uno dei Club migliori e più prestigiosi del mondo. I dirigenti si prendono molta cura dei giovani pensando a tutto e trattando i giocatori in modo molto professionale. A distanza di tempo non posso che confermare quanto già sapevo e quanto avevo riscontrato dopo l’impatto iniziale. D’altronde molti atleti leggendari hanno giocato qui, non è un caso. Mi alleno sodo per il bene del club e per il mio futuro”.
Qual è la cosa più strana della vita in Italia rispetto alle abitudini del tuo Paese?
“In realtà il mio stile di vita non è poi cambiato così tanto e la mia passione per il cibo italiano è stata un buon punto di partenza. Anche l’atteggiamento e la gentilezza delle persone nei miei confronti mi hanno subito colpito. Certo, sono lontanissimo dall’Iran, ma posso dire di sentirmi a casa qui a Civitanova!”
(fonte: Lube Volley)