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Alla scoperta di Daria Wieczorek, giovane promessa della pallavolo polacca (che sogna l’Italia)

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Remember the name. Tre parole, non per tutte. Lo dice chi è rimasto talmente affascinato da qualcosa – o da qualcuno in questo caso – da dover far sapere ai più chi è quella ragazza da ricordare quando sarà una grande giocatrice. Perché lo diventerà, come una di quelle regole non scritte della pallavolo in proiezione futura. Il nome è Daria Wieczorek. Diciassette anni ancora da compiere, ma talento cristallino che l’SMS PZPS Szczyrk e l’AS AZS-AWF Wroclaw stanno “coccolando” in attesa della sua esplosione ai massimi livelli.

Volley News vi porta alla scoperta di questa giovane schiacciatrice che, insieme a Natasza Ornoch (qui la sua intervista ai nostri microfoni), è una delle migliori rappresentanti della new wave del movimento femminile polacco.

Daria, raccontaci qualcosa di te. Com’è nata la tua passione per la pallavolo?

Da bambina ho praticato molti sport, come nuoto, tennis, sci e snowboard. Tuttavia, ho sempre desiderato provare la pallavolo. Quando mia madre mi ha portato al mio primo allenamento, ho subito capito che era un’attività in cui potevo eccellere. Nessuno mi ha mai costretta a giocare a pallavolo; ho scelto questo sport perché mi dava gioia e stimoli“.

Com’è stato il tuo percorso finora? Hai cambiato molte squadre?

Il mio percorso a livello di club è piuttosto semplice. Dal 2016 gioco per la squadra della mia città natale, Wroclaw (Breslavia, ndr), e nel 2022 mi sono trasferita in un collegio a Szczyrk, dove i giovani pallavolisti hanno l’opportunità di crescere e studiare. È un po’ complicato da spiegare, ma grazie a un accordo posso giocare nella lega senior a Szczyrk e nel campionato giovanile a Wroclaw“.

Qual è stato il momento più bello della tua carriera?

La vittoria contro la Turchia che agli Europei U18 ci ha permesso di classificarci tra le prime quattro del torneo. Ripensando a quel successo, provo ancora emozioni positive per l’orgoglio che abbiamo condiviso, e i sorrisi sui volti di tutta la squadra, dello staff e della mia famiglia. Centinaia di ore di allenamento ci avevano regalato l’opportunità di vivere quella serata magica. Credo che questi siano i momenti più belli per uno sportivo e ciò per cui vale la pena lavorare“.

Se dovessi descriverti come giocatrice a chi magari non ti ha mai visto giocare, come lo faresti? Hai un idolo pallavolistico o qualcuno a cui ti ispiri?

Mi descriverei come una persona piuttosto vivace quando sono in campo, anche se cerco sempre di controllare le mie emozioni. Durante le partite parlo molto con le mie compagne di squadra e non perdo mai la fiducia. Cerco di sorridere e trasmettere energia agli altri. Quando ho iniziato a giocare a pallavolo, mio papà mi parlava della campionessa italiana Francesca Piccinini: ho sempre desiderato diventare come lei, entrare a far parte della nazionale, vincere medaglie e avere successo in questo sport“.

Alcuni esperti e addetti ai lavori ti vedono come un astro nascente e una nuova speranza per il futuro della pallavolo polacca. Cosa ne pensi? È qualcosa che ti motiva ancora di più?

È certamente gratificante ricevere questi giudizi dagli esperti. Questo mi motiva a continuare a crescere e dimostra che il duro lavoro porta i suoi frutti. Tuttavia, non intendo adagiarmi sugli allori, poiché sono consapevole di avere ancora molto da imparare. Inoltre, ci sono molte altre ragazze di talento che, come me, lavorano duramente per entrare nelle selezioni nazionali“.

In che modo l’esperienza con l’SMS PZPS Szczyrk ti sta formando come giocatrice e come persona?

Penso che la scuola di Szczyrk mi abbia aperto molte opportunità. Il tempo dedicato agli allenamenti e alla formazione di ciascuno di noi porta a risultati concreti. Le opinioni della gente su questa scuola non sono sempre concordi, ma io credo che chiunque abbia la possibilità di venire qui dovrebbe coglierla, perché non solo ti fanno crescere come atleta, ma ti preparano anche a vivere autonomamente in futuro“.

Invece, come sta andando la stagione con l’AS AZS-AWF Wroclaw?

Siamo in semifinale del campionato giovanile polacco. Sono molto soddisfatta del percorso della nostra squadra e credo che, con un’altra buona partita, abbiamo la possibilità di raggiungere la finale. Ormai gioco con queste compagne da quattro anni e penso che la nostra forza risieda nell’intesa e nella capacità di affrontare situazioni difficili“.

Quali sono i momenti salienti della tua esperienza con le nazionali giovanili?

Ho partecipato a diversi tornei internazionali, e li ricordo tutti molto bene; attendo con ansia il prossimo! I periodi di preparazione, i viaggi insieme e l’atmosfera all’interno della squadra sono sempre stati eccezionali. Inoltre, credo che una buona comunicazione con gli allenatori ci abbia permesso di giocare bene e di ottenere ottimi risultati. Non saprei elencare i momenti o le partite più importanti; però, posso dire che l’intera fase a gironi degli Europei a cui ho partecipato è stata un’esperienza straordinaria per me“.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi per quanto riguarda le nazionali giovanili?

Grazie alle ottime prestazioni ai Campionati Europei U18, la nostra squadra si è qualificata per i Mondiali, che rappresentano l’obiettivo principale di questa stagione. Credo che abbiamo un grande potenziale per competere per le posizioni più alte della classifica. Il roster che parteciperà a questa competizione sarà annunciato solo prima dell’inizio dell’evento, ma senza dubbio farò del mio meglio per essere presente e aiutare la squadra“.

Dove ti vedi nel giro di qualche anno?

Ho sempre desiderato giocare nel campionato italiano e sto lavorando intensamente per realizzare questo sogno. Tuttavia, prima devo completare gli studi in Polonia. Spero, insieme alla mia agenzia Gold Sport, di trovare le giuste opportunità per la mia crescita e, un giorno, di avere l’occasione di indossare i colori di una delle migliori squadre di Serie A1“.

Un’ultima curiosità: chi è Daria Wieczorek fuori dal campo? A quali hobby ti dedichi quando non sei in palestra?

Sono una persona estroversa a cui piace provare cose nuove: in fondo, si vive una volta sola. Ogni tanto, però, ho bisogno di tempo per me stessa; in queste occasioni ascolto musica e podcast di atleti. Mi piacciono gli sport acquatici e trascorrere momenti spensierati all’aperto. In futuro vorrei provare il paracadutismo e fare snorkeling nella barriera corallina in Australia“.

Di Alessandro Garotta

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