Avrebbe potuto anche viverla forse con giustificata freddezza questa “finale salvezza” Gabriele Di Martino, dopo una stagione vissuta quasi interamente da spettatore. Passato da una finale scudetto giocata da protagonista tra i protagonisti, a tal punto che in tanti tra gli addetti ai lavori avrebbero voluto vederlo vestito d’azzurro a Parigi la scorsa estate, noi compresi, Di Martino quest’anno ha dimostrato di essere un grandissimo professionista. Si è fatto trovare pronto quando chiamato in causa, non ha mai mollato, sempre positivo, sempre sorridente ma anche diretto quando serviva. Come dopo la sconfitta contro Trento, quando al termine di una prestazione fin troppo sotto tono di Monza lui ha alzato la voce e senza mezzi termini ha dichiarato che bisognava metterci più cuore, più ‘cazzimma’. Contro Cisterna ha chiuso in doppia cifra una partita da standing ovation, da trascinatore vero. Chapeau!
“È incredibile oggi – dichiara Di Martino a fine gara – Non so cosa ha fatto Taranto, mi hanno detto che siamo salvi e questo era il nostro obiettivo. Una stagione difficile, difficile, con tanti infortuni, insomma sappiamo la storia. Però oggi è bello. Dalla sensazione di una finale scudetto giocata pochi mesi fa a una finale salvezza con un palazzetto pieno anche oggi, nonostante tante sconfitte quest’anno. Questo pubblico è fantastico”.
“Il cuore? Sì, è vero, dopo Trento l’avevo detto. Io sono romano, dobbiamo tirare fuori la cazzimma. Tattica? Sì, ok, noi studiamo tutto, studiamo gli avversari, come giocano, però poi quello che conta è la palla per terra, i muri toccati, la voglia di stare in campo. Abbiamo avuto le nostre difficoltà, non siamo sicuramente giocatori di prima fascia, in una squadra non di prima fascia, però abbiamo superato le nostre difficoltà, i nostri infortuni. La nostra stagione – conclude Di Martino – è stata non travagliata, di più”.
Intervista di Giuliano Bindoni