Giulia Pisani, in attesa di laurearsi, pensa al suo futuro: "Sogno le Olimpiadi da cronista"

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Di Roberta Resnati

In questo periodo dove ognuno di noi è costretto in casa, è necessario reinventarsi, scoprire doti culinarie, artistiche o sportive che non siamo soliti utilizzare.

La persona che oggi abbiamo intervistato si era già dovuta “ricostruire” ad Ottobre quando, in seguito a dei problemini fisici, ha appeso le ginocchiere al chiodo ed ha indossato un microfono per commentare le partite del campionato femminile su Rai Sport. Stiamo parlando di Giulia Pisani, la centrale soprannominata “Miss Murone”, che ci racconta come sta vivendo questo periodo particolare della sua vita.

La prima domanda è d’obbligo: come stai e dove e in che modo stai vivendo questa “quarantena”?
Siamo alla quarta settimana, personalmente devo dire che la noia si sta facendo sentire. Passo le giornate ripassando un esame che avrei dovuto dare qualche settimana fa ma che è stato rimandato, e sto preparando la tesi che, se tutto va bene, darò a fine Giugno. Faccio anche esercizi di pallavolo per tenermi in forma ma anche per dare qualche spunto alle altre persone in quanto penso che in questo periodo avere e dare soprattutto delle idee e condividere sia molto importante. Mi sperimento anche io in cucina insieme a mia nonna con delle torte, il pane, la pizza, ogni giorno cerco di avere nuove idee per affrontare la giornata e ovviamente netflix e disney plus a gogo

Abbiamo visto la tua bellissima iniziativa per l’ospedale di Pisa…
Appena ho visto la bellissima iniziativa di Fedez e Chiara Ferragni ho pensato subito a come poter aiutare la mia città. Non è stato facile contattare l’ospedale ma ce l’ho fatta insieme alla cooperativa “Il Simbolo “, di cui fa parte Sara Corona, ed abbiamo creato questo fondo. Siamo arrivati a 130 mila euro, anche noi abbiamo fatto la nostra donazione volevo proprio aiutare a “salvare vite” che, oltre allo stare in casa , è altrettanto importante.

Parliamo della tua “nuova vita”. Come ti trovi dall’altra parte della telecamera e cosa hai provato le prime volte?
Sono molto contenta, all’inizio avevo molto paura dei giudizi, anche se cerco sempre di arginare quei pensieri che fanno parte un po’ di tutti noi sul giudizio altrui. Per adesso mi trovo molto bene, con Marco Fantasia è stato tutto più semplice, abbiamo instaurato un bel rapporto anche al di fuori delle telecronache, mi ha aiutata facendomi crescere, dandomi dei consigli. Mano a mano che le partite andavano avanti abbiamo sempre più consolidato il nostro feeling, Spero ovviamente di poter ripartire presto. Le prime volte ero molto ansiosa, poi piano piano l’ansia da prestazione è calata

Sei veramente molto brava, e sui social si leggono solo complimenti. Chi è il tuo “maestro”, qual è il tuo segreto?
Ti ringrazio, è stato molto bello ricevere tantissimi messaggi. Ricordo ancora che dopo la prima gara che feci, Conegliano – Monza, avevo Instagram e Facebook intasati. Sono felice di piacere al direttore Auro Bulbarelli, che ringrazio per l’opportunità che mi è stata data. Non c’è un maestro mi sono esercitata ascoltando gli audio di alcune partite, prendevo alcuni spezzoni di gioco sui quali mi allenavo a fare una mia personale telecronaca. A me piace moltissimo Bernardi, le sue telecronache sono antecedenti le “mie partite” perché i maschi giocano verso le 18. Ascolto spesso i suoi interventi, lui non fa telecronaca commento ma tiene un vero e proprio corso allenatori ed è fantastico.

Foto Giulia Pisani

Seguendo le tue telecronache mi sono chiesta come riesci in pochi secondi, vista anche la tua giovane età e che stai affrontando una nuova esperienza, a vedere e analizzare gli aspetti tecnici di ogni azione di gioco?
Penso che molto mi ha dato il ruolo di centrale in cui ho giocato, in quanto per arrivare ad alto livello soprattutto con la mia statura, ho fatto sempre molto affidamento sulla testa, sul ricordarmi magari dove l’alzatore aveva alzato in quella rotazione, chi poteva essere l’attaccante di riferimento. Riesco a memorizzare e poi a “portarmelo” durante la partita.

Giulia, un titolo italiano, una coppa, una Supercoppa e una Coppa Cev ti manca scendere in campo?
Si, non posso negarlo. Mi manca scendere in campo ma credo che sia normale. Non vedo l’ora di riprendere il beach volley quest’estate, è l’adrenalina quella che mi manca. Mi manca lo star lì, sotto con il punteggio, mi mancano le azioni, le urla, il punto vinto ma anche le sconfitte, mancano anche le emozioni negative. Nel frattempo però sto anche allenando un Under 16 Maschile un Under 12 misto nella Peimar Calci e quindi mi tengo un po’ ancora allenata in questo senso. Ho scoperto che mi piace allenare, vedremo cosa mi riserverà il futuro.

Quest’estate, virus permettendo, ti vedremo sulla sabbia come la scorsa stagione dove tanto hai fatto bene? Se si, in coppia con chi?
Non so niente ancora, volevo ovviamente giocare un po’. Ma con il fatto che organizzo il Piso Summer Camp per ragazze dai 10 ai 18 anni a Follonica è la prima settimana di luglio. Dovevo anche commentare le Olimpiadi, quindi sicuramente farò qualche torneo, mi allenerò ma non ho ancora deciso proprio nulla perché avendo tutti questi impegni non volevo fare “nulla di serio” e purtroppo penso, che anche per colpa di questo virus, non si potrà giocare fino a giugno/luglio. Vedremo, al momento non mi sono organizzata.

Ritornando al Coronavirus, tu come atleta e telecronista, come vedi la ripresa del campionato? È una cosa fattibile?
Penso che la ripresa di un campionato ad oggi non sia possibile, a meno che si giochi a porte chiuse e vengano prese tutte le precauzione del caso. È vero che sono state spostate le Olimpiadi e quindi c’è una finestra per poter giocare a Giugno, è difficile comunque poter dare una risposta. So che a breve ci sarà la riunione di lega e da lì verrà visto cosa fare. A me piacerebbe un sacco continuare il mio lavoro, tornare sui campi,ma ora la priorità è la salute e cercare di arginare il più possibile questo virus.

Il futuro di Giulia Pisani e il tuo sogno nel cassetto…
Il mio futuro lo vedo nel campo della pallavolo, ho sempre sognato di essere dirigente, tecnico o team manager. Queste sono sempre state le mie visioni “post pallavolo giocata”. Mi piacerebbe continuare questa opportunità della Rai. Il sogno nel cassetto è la partecipazione alle Olimpiadi, ovviamente come cronista, se mi sarà data nuovamente l’occasione e il sogno extra sport è quello di avere una famiglia.

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