Di Redazione
Per la Delta Informatica Trentino la stagione è finita.
Parola del presidente gialloblù Roberto Postal, che di girare attorno alla questione non ha alcuna intenzione. Quest’oggi, alle ore 18, le 14 società di serie A1 e le 20 di serie A2 si ritroveranno in conference call per l’assemblea della Lega Pallavolo serie A femminile e, la stragrande maggioranza – Delta compresa – s’esprimerà in maniera netta e chiara: la stagione va chiusa qui, perché attualmente non vi sono le condizioni nemmeno per pensare ad una ripresa delle ostilità nel mese di maggio o addirittura a giugno.
Il numero 1 trentino spiega così la sua presa di posizione al Trentino: «L’emergenza legata al Covid-19 non si esaurirà in breve tempo e su questo non vi sono dubbi. Dunque, come è possibile pensare di tornare a giocare anche a maggio o giugno? La Lega, in ogni caso, non pub decidere per l’intero movimento, ma può e deve esprimere la propria posizione. Per quanto ci riguarda, l’ho già detto e lo ribadisco, non ci sono dubbi: la stagione è conclusa ed è già tempo di pensare alla prossima».
Facciamo una previsione: la posizione della Lega sarà unitaria oppure, come si vocifera nell’ambiente, ci sono alcune formazioni di serie A1 (Conegliano, Novara, Busto Arsizio e Scandicci) che vorrebbero tornare in campo?
«Questo lo valuteremo nel corso dell’assemblea, ma tra A1 e A2, o per meglio dire tra alcune squadre della massima serie e tutte le altre, la situazione è molto diversa. Tornare in campo? Si ma come? Ci sarebbero tutte le garanzie medico – sanitarie? Le atlete accetterebbero di giocare? Non credo. E poi non dimentichiamoci che quasi tutte le straniere hanno fatto ritorno nei Paesi d’origine e la maggior parte di esse non rientrerebbe e si dovrebbe giocare a porte chiuse, perdi più ogni tre giorni con tutte le difficoltà legate agli spostamenti, soprattutto in questo momento.
Mi chiedo: che senso avrebbe tutto questo? È chiaro che il discorso è molto più ampio, perché in ballo ci sono titoli e competizioni europee, ma io non vedo altre soluzioni se non lo stop dell’attività. Magari, ma questo è un pensiero personale, per la serie A1 si potrebbe pensare ad un playoff ristretto per l’assegnazione dello scudetto tra le squadre interessate, ma vedo complicata anche quella soluzione».
C’è anche la questione dei diritti televisivi, tutt’altro che trascurabile. «Gli introiti derivanti dai diritti televisivi sono una parte fondamentale del bilancio della Lega. La situazione andrà valutata attentamente, perché lo stop dei campionati vuol dire anche incassare molti meno soldi. Tutto vero, ma davanti alla salute non si scherza e sono convinto che, con buon senso e programmazione futura, si possa sciogliere anche questo nodo».
Il vostro è un atto di grande responsabilità. Insomma: la Delta Informatica sta dominando l’annata (23 vittorie in 24 gare disputate), è lanciatissima verso la serie A1, dopo aver vinto la Coppa Italia di categoria, ma accetta, tranquillamente, di “annullare” la stagione, senza rivendicare nemmeno un ripescaggio.
«Questo non è sicuramente il momento di fare polemiche. Quella che stiamo vivendo è una situazione drammatica e lo sport passa inevitabilmente in secondo piano. È ovvio che siamo molto dispiaciuti, questo certamente, ma non si può comportarsi diversamente. Poi non è detto che non ci possa essere la possibilità di essere ripescati in serie A1 e disputare dunque un torneo a 16 squadre, oppure al posto di un’eventuale rinunciataria in un format a 14, come quello attuale, ma per noi non ci sarebbero problemi ad affrontare nuovamente l’A2».
Per far tornare i conti bisognerebbe, però, “bloccare” sia le promozioni che le retrocessioni. In buona sostanza: annullare in toto La stagione 2019 – 2020.
«Sì, certo e non lo vedo come un qualcosa di assolutamente negativo. Pensate, ad esempio, ad una società di serie B1 che in questo momento si trova prima in classifica. Se fosse promossa d’ufficio in serie A2 dovrebbe strutturarsi come richiesto dai regolamenti, allestire un roster all’altezza della nuova categoria e, nel breve – medio futuro, tutte le realtà sportive avranno grande difficoltà a confermare gli sponsor attuali e a reperirne di nuovi. Ci aspetta un futuro difficile ma, d’altronde, chi potrà permettersi di supportare le realtà sportive quando, magari, ha dipendenti in cassa integrazione?».
Insomma, se sarà ancora serie A2 l’affronterete con serenità e la voglia di essere ancora protagonisti?
«Certo e, per quanto ci riguarda, lo faremmo con coach Matteo Bertini e tutto il suo staff sul ponte di comando e le stesse atlete di questa stagione sul parquet. Ovviamente poi dipenderà anche da loro, ma da parte nostra non vi sarebbe alcun dubbio in merito e sarebbe il modo per dimostrare che questa squadra è forte e può ripetersi».