Di Redazione
Con i campionati di vertice ormai conclusi, con la sola possibilità, in caso ci fossero tutte le condizioni necessarie, di poter disputare i play off di Superlega e le competizioni internazionali rimandate, c’è già chi pensa all’estate e ad un possibile scenario. Portare il volley in piazza da luglio a settembre e a parlarne è proprio l’amministratore delegato della Lega Pallavolo Serie A Maschile, Massimo Righi, nell’intervista rilasciata al “Corriere di Bologna”.
«Per quanto ci compete, è più di un’idea. Si tratta di un progetto pronto e studiato nella sua realizzabilità anche se ovviamente serviranno risorse di supporto. Vorremmo portare il nostro sport nelle città dove manca una realtà di primissimo livello con sfide dimostrative sull’arco di due giorni che vedano impegnati i nostri grandi campioni sfruttando anche l’assenza di impegni internazionali».
Da Bologna a Genova e Firenze, questa l’idea di Righi: «Da bolognese, sogno di vedere questo evento in Piazza Maggiore o magari in piazza Santo Stefano che per me è una delle più belle al mondo. L’unica difficoltà, come nel caso di piazza del Palio a Siena, sarebbe data dal terreno in pendenza ma siamo pronti a studiare tutte le soluzioni necessarie per allestire il campo e portare la grande pallavolo in tutta Italia. Oltre a Bologna mi vengono subito in mente altre città importanti come Genova e Firenze».
Ma prima c’è da capire come si evolverà l’emergenza Covid-19. Portare il volley nelle piazze potrebbe essere un bel modo per riavvicinare i tifosi alla pallavolo e dare visibilità al movimento, ma questo sarà possibile solo se vi saranno le condizioni necessarie per svolgere un evento del genere: «Prima di tutto viene la salute pubblica — conclude Righi — ma se i Comuni potranno darci il via libera noi metteremo in campo la nostra collaudata task force per agire anche in tempi stretti. Abbiamo un ampio ventaglio di date disponibili che potrebbe andare indicativamente da inizio luglio a metà settembre sfruttando i giorni infrasettimanali dal martedì al giovedì sperando poi che gli italiani possano concedersi qualche weekend fuori città».