Di Redazione
Per Alessandro Fei, un’icona della pallavolo italiana, doveva essere nelle intenzioni la sua ultima stagione da giocatore ma il coronavirus ha bloccato tutto e il capitano della Gas Sales, come tutti, è da settimane in casa e proprio su questa stagione “a metà” è stato intervistato da la Libertà.
«Bloccare definitivamente il campionato – sottolinea il 41enne – era ovvio e direi doveroso con tutti i problemi di salute ed economici che ci sono in questo momento. Andare a giocare in giro per l’Italia a porte chiuse non avrebbe avuto alcun senso, si rischiava solo la salute di chi andava Io dico che hanno fatto bene a bloccare definitivamente tutti».
Si parla di possibilità di giocare i playoff magari in giugno. «Una finestra tenuto aperta, ma giocare i playoff non avrebbe alcun significato, non vedo una ripresa della normalità così vicina».
Questa doveva essere la tua ultima stagione, ma chiudere una carriera in questo modo… «In questo momento sinceramente non sto pensando a nulla se non a questa emergenza che stiamo vivendo. Decidere se continuare o smettere è difficile adesso. Certo, finire così una carriera non sarebbe il modo migliore, la mia volontà e voglia sarebbe rimanere a Piacenza ma non sono il solo a decidere, vedremo cosa ne penserà la società. Di queste cose bisogna parlare di persona e in questo momento siamo chiusi in casa senza possibilità di vederci».
La prossima sarà comunque una stagione complicata, con tante partite e soste. «Da quello che si sente in giro sì, anche perché pare che in campo europeo si vogliano recuperare le gare non giocate in questa stagione. E poi c’è la nazionale che dovrà prepararsi alle Olimpiadi, sarà una stagione ricca di stop».
La stagione per la Gas Sales è chiusa: il tuo bilancio da capitano? Le sensazioni all’inizio erano diverse, la squadra era buona ma abbiamo sofferto all’inizio. Nel ritorno stavamo giocando molto meglio, eravamo più sicuri di noi, è vero eravamo vicini alla zona retrocessione, ma altrettanto vero che i play off erano a pochi punti e credo che li avremmo potuti mungere, se si fossero giocate le ultime partite. Anche perché chi stava davanti a noi non era al meglio mentre noi viaggiavamo bene. Il bilancio comunque è positivo al 50%».