Di Redazione
Rischia di costare carissima ai fan filippini la recente grana, fondamentalmente politica, che ha portato la PVF, la federazione di volley dell’arcipelago fuori dal POC, il comitato olimpico nazionale.
Tutto è dovuto a un vecchio problema di un campionato professionistico non riconosciuto dalla federazione e a una certa ‘elasticità’ con cui i vecchi dirigenti federali gestivano i fondi provenienti dagli iscritti e dalla federazione asiatica. Travolta da uno scandalo la PVF decise di sciogliersi. Il vecchio presidente finì in tribunale per la questione dei fondi e di fatto il paese è rimasto senza alcuna guida federale fino a oggi: era il 2015.
Ora, dopo cinque anni, le attività sono riprese ufficialmente ma di fatto la nuova federazione – che si è ricostituita completamente con nuovo statuto e nuove regole – non è ancora stata riconosciuta dal POC che non condivide il management e alcune strategie. Il tutto è diventato una discussione molto più ampia che di fatto sta paralizzando l’attività internazionale del paese, del tutto demandata ai club. Se la discussione non troverà una soluzione le Filippine rischiano di restare fuori dagli imminenti giochi asiatici e anche dalle prossime competizioni internazionali. Non solo, il CIO sta valutando una punizione di cinque anni indipendentemente dal fatto che in un prossimo futuro comitato olimpico e federazione possano sanare i loro attriti. Una punizione di altri cinque per entrambe le squadre il che potrebbe significare addio anche a un’altra edizione dei Giochi Olimpici.
L’attuale dirigenza della PVF ha inviato un memoriale alla federazione internazionale asiatica perché faciliti il suo riconoscimento e l’ammissione alle competizioni: nel frattempo i fan si sono attivati con un hashtag eloquente #SavePhilippineVolleyball al quale stanno arrivando migliaia di messaggi di solidarietà su Facebook, Instagram e Twitter da ogni parte del mondo.
(Fonte: PhilipinesToday)