Di Redazione
Francia in trionfo a Berlino: i transalpini vincono il torneo di qualificazione alle Olimpiadi battendo in finale i padroni di casa della Germania per 3-0 (25-20, 25-20, 25-23) e si aggiudicano l’ultimo pass disponibile per la competizione maschile di Tokyo 2020. Un successo difficile da pronosticare alla vigilia, dopo che la squadra di Laurent Tillie aveva perso per infortuni e sospetti malumori di spogliatoio una serie di giocatori importanti, su tutti Stéphen Boyer. Si ferma invece sul più bello il cammino della nazionale di Andrea Giani: il tecnico italiano trova ancora nella Francia la sua bestia nera, dopo la sconfitta alla guida della Slovenia nella finale degli Europei 2015.
In una Max-Schmeling-Halle piena all’inverosimile (oltre 6500 spettatori) Tillie sorprende tutti lasciando in panchina Toniutti in favore di Brizard, protagonista della grande rimonta sulla Slovenia in semifinale. La Francia deve sudare fino al 16-16 del primo set, poi prende il volo con un micidiale turno di servizio di Ngapeth (20-16) e da lì non si fa più raggiungere: un errore al servizio di Schott chiude al secondo set point. Nel secondo parziale il 5-1 iniziale è illusorio: la Germania recupera e passa avanti sul 6-7 con Bohme. Ma l’equilibrio dura solo fino al 15-14, poi ancora una volta la Francia fa la differenza in battuta, stavolta con Patry (18-14). Lyneel tiene avanti i suoi e Louati firma il 2-0.
Il terzo set è senza dubbio il più combattuto: la Germania prova una reazione in avvio con Fromm (1-4) e resta a lungo avanti di misura (8-10, 11-14). La parità arriva, tanto per cambiare, sul servizio di Ngapeth (15-15), e nel finale i transalpini vanno in fuga con il muro di Le Goff (22-20). Spinti dal pubblico e dalla forza della disperazione, i tedeschi non si arrendono: attacco di Grozer e muro di Krick per il 23-23. Poi però Brehme sbaglia la battuta concedendo il match point e Ngapeth chiude: manco a dirlo, con un ace.
Se il servizio è stato il fondamentale chiave per la Francia negli snodi decisivi del match, vanno sottolineati anche i pochissimi errori in attacco (appena 5) e l’apporto decisivo dei centrali: 6 muri vincenti di Nicolas Le Goff, super percentuali (82%) per Barthélémy Chinenyeze. Poi ci sono naturalmente i meriti di Jean Patry, top scorer con 14 punti, ed Earvin Ngapeth (12), la regia di Brizard e il lavoro oscuro di Louati e Grebennikov. Piange invece la Germania al termine di un cammino comunque straordinario, oltre ogni previsione: Gyorgy Grozer chiude la carriera in nazionale con una prestazione superlativa, 20 punti e il 66% in attacco, ma i compagni non lo seguono.
Francia-Germania 3-0 (25-20, 25-20, 25-23)
Francia: Grebennikov (L), Patry 14, Toniutti ne, Tillie, Lyneel, Ngapeth 12, Le Roux (L), Brizard, Winkelmuller ne, Le Goff 11, Bultor ne, Louati 6, Chinenyeze 10, Carle ne. All. Tillie.
Germania: Fromm 5, Krick 4, Schott, Reichert, Kaliberda 5, Bohme 5, Grozer 20, Zenger (L) ne, Kampa 2, Brehme 1, Hirsch ne, Karlitzek, Zimmermann ne, Steuerwald (L). All. Giani.
Arbitri: Zenovich (Russia) e Cesare (Italia).
Note: Spettatori 6577. Francia: battute vincenti 6, battute sbagliate 14, attacco 54%, ricezione 44%-21%, muri 7, errori 21. Germania: battute vincenti 2, battute sbagliate 16, attacco 50%, ricezione 38%-20%, muri 5, errori 22.