Mencarelli dopo l’esonero: "Per me è stato un fulmine a ciel sereno"

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Di Redazione

Come molti appassionati di volley, anche lo stesso Marco Mencarelli è rimasto sorpreso dall’improvviso esonero dalla panchina della Savino del Bene Scandicci. L’ormai ex tecnico della squadra toscana lo rivela in un’intervista a Carlo Lisi sul Corriere dello Sport: “Non c’è stato niente che lasciasse presagire una cosa del genere. Con la società ci siamo confrontati diverse volte sul fatto che la squadra in certi momenti non andava, che aveva discontinuità nel gioco. Però da questo ad arrivare a una scelta così improvvisa e così drastica, a mio parere ci potevano essere tante vie di mezzo, che invece sono assolutamente mancate“.

Per me è stato un fulmine a ciel sereno, una cosa che mi ha sorpreso da ogni punto di vista” ammette Mencarelli, che esclude il mercato come possibile causa del divorzio: “Era tutto condiviso, stavamo ragionando su come sistemare al meglio la squadra. Perché l’assenza di Lucia Bosetti è stata importante. L’esigenza di completare il reparto schiacciatori è stata una cosa che abbiamo condiviso subito e di cui abbiamo discusso fino alla fine, sino alla mattina di mercoledì“.

L’intervista si chiude con un’amara considerazione del tecnico umbro sul rapporto tra società e allenatori: “Sto riscontrando che nella mia pallavolo, ma anche nello sport italiano in generale, la figura del coach viene interpretata in modo un po’ denigratorio per la sua professionalità. E in secondo luogo la mancanza di programmazione: oggi credo che il termine ‘progetto’ sia la parola più abusata nell’Italia sportiva. Ciò che viene definito ‘progetto’ non è tale, ma qualcosa che devi far funzionare nel giro di qualche settimana“.

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