Di Redazione
Tanti anni di “gavetta”, prima da assistente e poi da head coach, esperienze in Italia e all’estero, con club e nazionali: Nicola Negro, trevigiano doc, è un giramondo del volley e alla soglia dei 40 anni ha trovato la consacrazione grazie alla vittoria del suo Minas TC, prestigioso club brasiliano di Belo Horizonte, nel campionato sudamericano per club.
«Questa vittoria è una dolce sensazione – spiega nell’intervista rilasciata a “La Tribuna di Treviso” – dopo alcune stagioni di delusioni e di occasioni mancate. Arriva a 8 anni dal titolo di campione di Polonia, ma è il primo che conquisto da capo allenatore. Questo trofeo continentale, traguardo raggiunto dal mio club per la terza volta consecutiva, ci dà la possibilità di disputare il mondiale per club».
Turchia, Polonia, Azerbaijan sono solo alcuni dei paesi nei quali ha lavorato, passando dall’Imoco nel 2014, fino al Brasile a luglio 2019. «Il Minas TC è un club storico, molto importante in Brasile. Nel volley è la società con più tradizione e militanza nazionale ed è considerato uno dei maggiori club formatori di talenti nel settore giovanile. Non siamo solo una società di volley, bensì una polisportiva che abbraccia varie discipline sportive, educative e culturali. Basti pensare che nella società ci sono 1.200 dipendenti e più di 80 mila soci. Numeri impensabili per una realtà sportiva italiana. È un club talmente diffuso che ha tanti soci quanti sono i residenti della città di Treviso. Al mio arrivo sono stato accolto con molta professionalità, sono molto attenti a tutto: dal marketing alla comunicazione al benessere dei componenti. Questo certamente ha agevolato il mio inserimento».
Inserimento non scontato soprattutto per i ritmi serrati imposti da campionati e coppe. «I ritmi sono molto alti, forse ancor di più rispetto ai campionati europei perché qui nei mesi di settembre e ottobre c’è la anche la disputa dei campionati statali. La Superliga, il campionato al quale partecipano le 12 migliori squadre di tutto il Brasile, è iniziata solamente il 12 novembre e in meno di 3 mesi abbiamo già giocato 36 gare ufficiali tra campionato, mondiale, coppa e sudamericano. Nel nostro campionato si giocano sempre due turni per settimana: il martedì e il venerdì sono destinati al femminile, mentre il mercoledì e il sabato al maschile. Se consideriamo poi che le distanze per le trasferte sono notevoli e che il mezzo di trasporto abituale è l’aereo, il tempo per allenarsi è ridotto davvero al minimo».
Qual è la differenza con il volley di casa nostra? «Anche qui c’è molta cura per quanto riguarda la parte fisica e tecnica, parliamo di una delle scuole tecniche più influenti degli ultimi 20/30 anni a livello mondiale. Forse c’è minore attenzione sulla parte tattica, ma stanno crescendo anche su questo aspetto».
(Fonte: La Tribuna di Treviso)