Di Alessandro Garotta
Fu Ben Parker a pronunciare davanti al nipote Peter – alias l’Uomo Ragno – la celebre frase “da un grande potere derivano grandi responsabilità”. Benché in quel caso fosse riferita a un supereroe, la stessa riflessione interessa anche noi comuni mortali: basta sostituire il talento al potere e il gioco è fatto. E siccome ognuno di noi possiede sin dalla nascita un talento, nessuno può sentirsi al di sopra di questa legge non scritta. A maggior ragione se la quantità di talento in dotazione è particolarmente generosa.
Lo sa bene Jordan Thompson, martello statunitense da gennaio al Fenerbahçe Opet Istanbul, che a suon di prestazioni da urlo sta conquistando in breve tempo le luci della ribalta. Attacchi da fuoriclasse, personalità strabordante, capacità atletiche importanti, tutto condito da una tecnica fuori dal comune. Insomma, Thompson – che si è raccontata in esclusiva ai microfoni di Volley NEWS – sembra avere davvero tutte le carte in regola per diventare una delle migliori giocatrici al mondo.
Partiamo dal confronto dei quarti di finale di Champions League contro Novara. Cosa ne pensa delle vostre avversarie e della decisione della CEV di spostare sede e date del doppio confronto?
“È davvero un peccato che la partita sia stata rimandata, ma era senza dubbio la decisione da prendere visto che c’è in gioco la salute di molte persone. Novara è un’ottima squadra e spero di affrontare presto le mie compagne di nazionale Hancock e Courtney”.
È alla sua prima esperienza lontano dagli USA. Come si trova a Istanbul?
“Sono letteralmente innamorata di Istanbul. È una città meravigliosa, sono affascinata dalla sua bellezza e dalle tante possibilità che offre. E poi la cucina turca è favolosa: senza dubbio, è l’aspetto che mi piace di più. Sapevo che all’inizio sarebbe stato normale trovare delle difficoltà nell’adattarsi a un nuovo campionato o sentire la mancanza di amici e familiari. Tuttavia, la città ha tutto ciò di cui si può aver bisogno e la squadra mi ha accolto in maniera straordinaria”.
Hai iniziato la tua carriera da professionista in uno dei campionati migliori al mondo, quello della Turchia. Come mai hai fatto questa scelta e perché proprio al Fenerbahce?
“Sono contenta e onorata di poter giocare la mia prima stagione da professionista in Turchia, perché è l’ambiente ideale per chi ambisce a migliorarsi e competere ai massimi livelli. Mi aspetto di crescere molto al Fenerbahçe e spero di dare a questo club un contributo importante per raggiungere grandi traguardi”.
Al Fenerbahçe ha trovato la sua connazionale Kelsey Robinson. Le ha dato qualche consiglio?
“Kelsey è un’amica e una compagna di squadra preziosa: davvero non saprei contare quanti consigli mi ha dato in questi mesi per aiutarmi nell’inserimento nello spogliatoio e nel salto dal college all’attività professionistica”.
È soddisfatta delle sue performance finora? Su quali aspetti pensa di dover migliorare?
“So bene che questa esperienza in Turchia sta segnando un passaggio importante nella mia carriera, e il fatto di non essermi posta aspettative troppo alte mi aiuta a essere meno dura con me stessa quando non riesco a esprimere tutte le mie potenzialità. Finora alcune delle mie prestazioni sono state migliori di altre, e credo di dover crescere nella costanza del rendimento e in tutti gli aspetti di gioco: al momento sto lavorando molto sui colpi in attacco e sul muro”.
Preferisce giocare da opposto o in banda?
“A volte penso che per me sia più naturale giocare da opposto, ma nella mia esperienza al college sono stata schierata anche in banda e ho lavorato parecchio sui fondamentali di seconda linea. In generale, mi trovo bene in entrambe le posizioni”.
In estate il Team USA sarà impegnato nelle Olimpiadi di Tokyo: questo appuntamento è tra i suoi obiettivi?
“Non vedo l’ora di passare la prossima estate con la nazionale statunitense. Al di là della mia convocazione alle Olimpiadi, so che posso avere un impatto importante nel processo di crescita della squadra e perciò mi impegnerò a spingere me e le mie compagne a fare sempre meglio. Sono convinta che sarà un’estate di successo per gli USA”.
Dove vuole arrivare nel prosieguo della sua carriera?
“I miei obiettivi principali nella pallavolo sono di continuare a migliorare le abilità tecniche ed essere una buona compagna di squadra, senza mai adagiarmi sugli allori. Come ogni atleta, sogno di andare alle Olimpiadi un giorno, ma so bene che il percorso da compiere è ancora lungo e pieno di ostacoli: quindi devo solo lavorare a testa bassa”.