Di Redazione
La Sarca Chef Centrale del Latte è ferma.
E in questo periodo senza allenamenti, Brescia oggi ha intervistato il tecnico dell’Atlantide.
«Giusto così – dice Roberto Zambonardi -. Per il momento l’unica cosa da fare è stare chiusi in casa. Dopo si vedrà, adesso è inutile discuterne. Quando si inizierà a intravedere qualcosa, allora si potrà cominciare a ragionare sui possibili scenari futuri. Ad oggi non sappiamo ancora come si evolverà la situazione, quando si crederà che saremo prossimi alla fine di questa emergenza, vedremo come prendere le opportune misure».
Le misure prese dalla Sarca rimangono le stesse: stop agli allenamenti ed esercizi di mantenimento da svolgere tra le mura di casa. A Brescia, perché, a parte i giovanissimi Leccato e Ostuzzi, che sono tornati in Veneto, tutti gli altri giocatori sono rimasti in città: «Apprezzo Zito, Festi e Bisi che non sono tornati nei loro paesi – continua il coach – , si sono comportati in maniera corretta. Perché la raccomandazione, oggi più che mai, è quella di rimanere a casa».
A questo punto l’Atlantide non può far altro che rimanere in attesa, mantenere qualche muscolo allenato e osservare come si evolve la situazione. Anche perché, è vero, lo sport è lo sport, ma dietro una squadra di serie A2 richiede spese non indifferenti.
Con la situazione di recessione che si prospetta, la domanda sorge spontanea: che ne sarà degli sponsor? Se le aziende perdono sempre più terreno in ambito economico, come possono continuare a sostenere la squadra? «La situazione non aiuta – analizza Zambonardi in conclusione -, le aziende potrebbero di certo trovarsi in difficoltà. Per ora viviamo alla giornata, ma è triste. Sono un po’ preoccupato per il futuro, sia per la conclusione sportiva, sia per quella amministrativa dell’annata. Speriamo bene».