Today in History: il record di muri di "Scott" Fortunato

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Di Eugenio Peralta

17 marzo 2010: la regular season di Serie A1 si avvia alla conclusione. A due giornate dalla fine l’Itas Diatec Trentino, beffata in finale l’anno precedente da Piacenza e grande favorita per lo scudetto, guida la classifica con 3 punti di vantaggio sulla Bre Banca Lannutti Cuneo. Nel turno infrasettimanale di quel mercoledì Trento si impone, in diretta tv, sulla terza in classifica Treviso per 3-0 (dopo tre set combattutissimi); Cuneo, invece, la spunta solo al tie break sul campo dell’Andreoli Latina e perde l’ultima possibilità di agganciare la vetta.

Nulla di eccezionale, apparentemente. Ma c’è un dettaglio: la partita del PalaBianchini non la decidono i bomber NikolovWijsmans, le invenzioni di Nikola Grbic e Simone Parodi, le difese di Henno o la potenza di Mastrangelo. No, l’eroe della serata è Francesco Fortunato da Bassano del Grappa, detto “Scott“, centralone di 32 anni con una lunghissima carriera e un paio di presenze in nazionale alle spalle. Quella sera, Fortunato si inventa la prestazione della vita: non solo la sua, ma quella dell’intero campionato. Perché 12 muri-punto in una partita, prima di allora, non li aveva mai fatti nessuno, e nessuno li farà più neanche dopo.

Foto Lega Pallavolo Serie A

Quello di “Scott” – che, tra l’altro, completa la sua prova con un 8 su 12 in attacco – è il record assoluto di muri vincenti in A1 nell’era del rally point system; ma anche prima, al massimo, si era arrivati a 13 (ce l’avevano fatta in due, Posthuma e Fei). Per dare un’idea della straordinarietà dell’evento, basta dire che alla fine della stagione i muri totali di Fortunato saranno 86, una media di 3 a gara. Insomma, a Latina è una serata da sogno. O da incubo, per gli avversari come il giovanissimo Bram Van den Dries, che di stampate se ne prende ben 8.

Forse è proprio quella sera, nonostante il risultato non del tutto positivo, che a Cuneo si comincia a intuire che qualcosa di speciale può accadere. Ancor più di quanto si capirà pochi giorni dopo, quando la Bre Banca riporterà a casa dal Belgio la Coppa CEV, ennesimo trofeo europeo da mettere in bacheca. E, in effetti, qualcosa di particolare quel campionato ce l’ha: è il primo di sempre a essere deciso da una finale unica, quello che con felice intuizione viene chiamato V-Day, a Bologna.

Il resto della storia, se non lo sapete, lo immaginate già: Cuneo travolge nei quarti di finale i campioni in carica di Piacenza, elimina in semifinale Treviso dopo quattro sfide tirate, e quella finale in gara unica va a vincerla in rimonta per 3-1 contro Trento, aggiudicandosi il primo e unico scudetto della sua storia. Di muri vincenti, in quella partita, Fortunato ne mette a segno solo uno. Ma lui l’impresa memorabile l’ha già compiuta, e non è uno di quei record che valgono solo per gli almanacchi: è una delle perle più brillanti di una stagione storica.

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