Di Redazione
Tra tante atlete straniere che hanno deciso di tornare nei rispettivi paesi a causa dell’emergenza coronavirus, ce n’è una che ha fatto una scelta controcorrente. Kimberly Hill è rimasta in Italia con l’Imoco Volley Conegliano e non se ne è pentita, come spiega in una lunga intervista al quotidiano Portland Tribune: “Ho un appartamento a Long Beach, ma se fossi stata lì ora sarei da sola. Qui, invece, posso passare il tempo con le compagne di squadra. Sto bene“.
Certo, i disagi della quarantena non mancano e forse le giocatrici stesse ne hanno in parte sottovalutato l’impatto, come emerge dalle parole di Kim: “Viviamo tutte nello stesso palazzo e ci è consentito solo di andare all’allenamento e al supermercato. Un giorno abbiamo provato a prendere il sole al parco, ma qualcuno ha subito avvertito la polizia che ha preso i nostri documenti e ci ha segnalato. Pensavo che l’avrebbero presa alla leggera, invece ci hanno rimproverato severamente. Dobbiamo davvero restare in casa“.
Sulla possibilità di riprendere il campionato, anche la schiacciatrice a stelle e strisce è ormai scettica: “Solo noi e un’altra squadra (Monza, n.d.r.) ci stiamo ancora allenando, molte delle straniere sono partite. Abbiamo ancora qualche speranza di giocare la Champions League tra metà e fine maggio, ma per quanto mi riguarda ci credo poco. Vedremo“.
Comunque vada a finire, si è detto più volte che questa potrebbe essere l’ultima stagione da professionista per Hill, e la giocatrice gialloblu non smentisce: “Ci sto pensando. Sicuramente la mia carriera in nazionale finirà dopo le Olimpiadi, e probabilmente smetterò di giocare all’estero, ma non voglio chiudere totalmente la porta. Per ora non ho firmato nessun contratto per la prossima stagione, voglio prendermi un periodo di riposo e valutare bene“.
E dopo la pallavolo: “Domanda da un milione di dollari! Non ne ho idea, davvero. Sono aperta a tutto. Per il momento resterò a Long Beach, ma mi piacerebbe anche tornare a Portland. Qualunque posto sulla West Coast, in fin dei conti, mi andrebbe bene“.
(fonte: Portland Tribune)