Mina Popovic: "L’esperienza dell’Italia ha aiutato anche la Serbia a capire"

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Di Redazione

Non è facile vivere i giorni dell’emergenza coronavirus lontani da casa, in un paese straniero e senza i propri cari da confortare. Ne sa qualcosa Mina Popovic, centrale serba della èpiù Pomì Casalmaggiore che è rimasta ovviamente in Italia, anche per osservare la necessaria quarantena dopo che una delle giocatrici della squadra era stata sottoposta a un accertamento per il Covid-19 (poi risultato negativo).

In un’intervista a La Provincia la giocatrice serba parla della sua condizione: “Posso dire di stare bene, anche se la situazione è davvero drammatica per tutti. Non abbiamo avuto la percezione della gravità da subito, ma ora ce ne stiamo rendendo conto. In Serbia ora hanno chiuso tutto: l’Italia, suo malgrado, è servita da esempio“.

La vita quotidiana a Casalmaggiore può essere monotona: “Passo le giornate facendo esercizio, pulendo mille volle casa e sporcando apposta per pulirla, guardando film e leggendo libri. La cosa difficile è cercare di tranquillizzare i genitori quando in realtà sappiamo poco anche noi di questo virus“.

E anche dal punto di vista sportivo l’incertezza è totale: “Siamo a disposizione finché non arriverà una scelta definitiva, anche se sembra complesso poter portare a termine la stagione. Altro aspetto è quello delle Olimpiadi, magari da disputare dopo un lungo periodo di inattività forzata. Davvero una situazione molto articolata“.

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