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Gianrio Falivene, patron della Top Volley: "Ritengo che non abbia più senso concludere questa stagione"

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Di Redazione

Continua a tenere banco la questione della ripresa del campionato di Superlega. Molti i Presidenti che si sono espressi in maniera sfavorevole per ricominciare a maggio anche a porte chiuse e tra questi il patron della Top Volley Cisterna, Gianrio Falivene, che nell’intervista rilasciata a “TuttoSport” ha dichiarato di voler chiudere qui la stagione vista la gravità della situazione che sta coinvolgendo l’intera Italia e non solo. Un problema non da poco visto il fuggi fuggi degli stranieri rientrati in patria e della scadenza dei transfer il 30 maggio.

«Nel rispetto delle legittime opinioni di tutti, ritengo che non abbia più senso concludere questa stagione. Un po’ per il dramma che si sta svolgendo, un po’ perché a questo punto tra interruzioni, partite a porte chiuse e ripartenze ipotetiche, il campionato è stato svuotato di regolarità. Ma se anche si ripartirà, con che spirito andremo in un Palazzetto dello sport a giocare. Chi potrà, dopo i contagi e le morti, scendere in campo a cuor leggero tra un mese o più? Si pone poi un problema di preparazione atletica dei giocatori. Il nostro è uno sport che richiede otto settimane di lavoro in vista del campionato. Nella migliore ipotesi ne avremo tre per ricompattare le file, poi si giocherebbe a porte chiuse. Forse il calcio può sostenere questo stato di cose per la sua valenza sociale. Il volley no. Questo è il momento di fermarsi e ragionare, molto seriamente, sui problemi della ripartenza e immaginare in che condizioni opereremo in autunno».

C’è chi pensa che le squadre invischiate nella lotta per non retrocedere possano avere un interesse alla chiusura anticipata. Lei cosa risponde? «Rispetto alla gravità di cosa sta accadendo, credo che quella affermazione sia stata gratuita e sbagliata».

Quanto peserà l’emergenza di questi giorni sulla prossima stagione? «Di certo non sarà più come prima. Usciremo da questa fase con una economia disastrata. Gli sponsor potrebbero non poter sostenere gli stessi impegni di prima. Credo che i procuratori si dovranno adeguare. I costi in questi anni sono cresciuti. Un fenomeno dovuto all’arrivo di molti campioni internazionali e alla competizione di altri campionati. Ma costi per i giocatori finiranno per calare».

È ipotizzabile ripartire a maggio a porte chiuse? «È un’ipotesi di difficile realizzazione per i motivi di preparazione di cui ho detto prima. E poi il 30 maggio scadono i transfer».

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