Francesca Piccinini: “La pallavolo mi ha dato tanto. La mia erede? Egonu ha le caratteristiche per esserlo”

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Di Redazione

Sarà strano quest’anno non vederla sui campi della serie A. Francesca Piccinini, dopo aver vinto la sua settima Champions League la scorsa stagione con la maglia di Novara, ha deciso di lasciare il volley giocato. Intervista dal “Corriere dello Sport“, la “Picci” racconta del perché della sua scelta e della sua “nuova” vita.

Francesca Piccinini ai suoi glielo ha detto a tavola che stava per smettere di giocare. Papà le ha risposto ma cosa dici, smetti? Puoi giocare ancora un anno. Invece la mamma era contenta, perché le donne sanno che c’è un tempo per tutto: anche per smettere di giocare. «Ne abbiamo parlato con calma, di più e a lungo – racconta Francesca – il difficile è arrivato il giorno che l’ho dovuto dire al mondo intero, lì sì che ho fatto davvero fatica. Infatti il giorno dopo ho sentito un vuoto dentro, una cosa strana, nella pancia, e ora? mi dicevo. Noi atleti abbiamo una bellissima fortuna per quello che facciamo. Poi arrivi a un certo punto e devi dire basta, non lo puoi fare per tutta la vita».

Si è fatta un’idea di che stagione sarà senza di lei? «Difficile da dire. Conegliano è sicuramente la squadra che negli ultimi cinque anni ha cercato di mantenere lo stesso gruppo, un equilibrio. Hanno una struttura molto solida. Comunque sarà un bel campionato, ci sono squadre forti».

Ha già individuato la sua erede? «Non lo so. Io mi reputo una vincente e Paola Egonu ha le caratteristiche per esserlo. È così giovane, e ha tanta voglia dalla sua».

Qual è la cosa più difficile? Imitare la Piccinini è utopia fatta a volley. «La cosa davvero difficile è mantenere un certo livello per tanti anni. Io ho sempre cercato di migliorarmi, ogni giorno, ogni stagione, ho cercato di fare sempre meglio. Senza snaturare me stessa».

Ma doveva proprio smettere? «Potevo anche continuare, ma è stato giusto così. Ho lasciato da vincente con la settima Champions. Certo, mi fa ancora strano. Però è così che deve essere».

Qual è la cosa più bella che ha avuto dalla pallavolo? «Tutte le vittorie, tutte le soddisfazioni, le coppe, i sorrisi, tutto. La pallavolo mi ha dato tanto e io ho dato tanto a lei. È stata una cosa reciproca».

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