Dragan Stankovic e il suo recente passato: “Tornare a Civitanova da avversario sarà emozionante, ma c’è una partita da giocare”

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Di Redazione

Dragan Stankovic sfida il suo recente passato. Domenica il centrale serbo, attualmente in forza alla Gas Sales Piacenza, scenderà in campo contro la squadra che per anni è stata la sua casa, la Cucine Lube Civitanova. Ecco la bella intervista realizzata dal quotidiano “Libertà“.

«Mi sembrerà stranosottolinea il giocatoretornare da avversario in un palasport che mi ha visto inquilino per tanti anni. Ma la vita è questa, siamo professionisti e può succedere. In questo momento penso che sarà una domenica come tutte le altre ma certamente domenica non sarà così, non potrà essere così, visto che con la maglia della Lube ho fatto per adesso tutta la mia carriera qui in Italia. Non sarà semplice giocare, perché ritroverò tanti tifosi e tanti luoghi e me abituali fino a qualche mese fa».

E allora cosa succederà, che sensazioni stai provando? «Saranno complicati magari i primi minuti, ma poi ci sarà una partita da giocare e tutto rientrerà nella norma. Sensazioni? L’ho detto, per adesso poche o nessuna, domenica sarà sicuramente diverso, ma al di là di tutto resta sempre una partita di pallavolo da giocare e sarò concentrato solo su quanto avviene in campo».

Subito una gara difficilissima per la tua Gas Sales Piacenza. «Noi recuperiamo due giocatori impegnati fino ad ora con la nazionale, non andiamo certo a Civitanova Marche con la bandiera bianca in mano, sappiamo che sarà una gara molto difficile ma venderemo cara la pelle, su questo c’è da starne certi».

Che Gas Sales Piacenza è? «Non abbiamo mai visto il nostro opposto titolare e quindi la squadra non è ancora al completo. Lo sapevamo che sarebbe stato così, ma sappiamo anche che la nostra squadra può puntare ad un bel campionato. Ora dobbiamo dimostrarlo in campo, perché quello che è scritto sulla carta non basta».

Tu la Lube la conosci molto bene: come la si può battere? «Premesso che è una squadra forte in ogni posizione e di fatto può schierare due sestetti similari, la si può contrastare solo giocando con grande calma, precisione e mettendo in campo sofferenza e attenzione. Solo in questo modo si può pensare di infastidirla».

Che accoglienza ti aspetti? «Dopo tanti anni vissuti là, mi aspetto qualche canzone, qualche coro dedicato, tutte cose che mi faranno capire quanto sono stato apprezzato in quella città e in quella società. Saranno emozioni forti ma questa è la vita, prima di tutto siamo professionisti e ci si deve comportare da professionisti. L’amicizia resta per sempre anche se in campo si diventa nemici».

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