Di Redazione
Si proclama innocente, ma senza entrare nel merito delle accuse, Simon Brunn-Schulte-Wissing. Il presidente della Pallavolo Teatina, a pochi giorni dal provvedimento di radiazione che lo ha colpito, dice la sua attraverso una nota del suo avvocato Antonio Pimpini riportata dal quotidiano Il Centro.
“Simon Brunn – recita la nota – è stato condannato con la sanzione più grave del diritto sportivo non per aver commesso un fatto, ma per il disdoro che il semplice sospetto di averlo commesso potesse arrecare alla pallavolo. Sino a quando la giustizia sportiva agirà senza rispettare la regola basilare del diritto dell’effettivo accertamento della responsabilità del tesserato, il concetto di giustizia sarà applicato in modo farisaico e resterà una mera chimera“.
“Brunn ribadisce di essere totalmente estraneo a qualsiasi addebito e annuncia il doveroso appello, riservando, altresì, ogni futura azione nei confronti di chi lo ha calunniosamente coinvolto in episodi ai quali è totalmente estraneo. La migliore prova della sua innocenza resta, in ogni caso, la realtà quotidiana del suo agire, che mai si è discostata dall’amore per la pallavolo e dal rispetto per le atlete, i genitori, la società sportiva e in generale dal corretto agire“.
Nella lettera non si fa alcun cenno alla natura degli episodi contestati, che sono stati secretati nella sentenza del Tribunale Federale, così come le motivazioni del provvedimento.