Di Redazione
Non si può certo dire che sia una persona noiosa o banale: Earvin Ngapeth in questi ultimi tempi è stato sempre al centro dell’attenzione. Dalla richiesta di matrimonio pubblica alla fidanzata, alle critiche all’FIVB per un calendario troppo duro durante le qualificazioni alle Olimpiadi di Tokyo. Ora, in una lunga intervista esclusiva a Le Figaro, l’ex giocatore di Modena è riuscito a fare anche autocritica.
“La gente comune non conosce molti giocatori di pallavolo – dice facendo autocritica il 28enne della nazionale francese – ma se il pubblico sa chi sono è perché ho fatto diverse stupidaggini: state tranquilli che qualsiasi cosa accade, se io c’entro qualcosa, il mio nome uscirà prima e più grande degli altri e per tutto quello che ho fatto prima. È sfortuna, è colpa mia. Ma è così. È raro che la gente parli di quello che so fare su un campo di pallavolo”.
Ngapeth è stato al centro di diversi episodi abbastanza controversi: incidenti stradali che hanno provocato dei feriti, un’aggressione. Ciononostante per la Francia è il giocatore simbolo dell’edizione dell’Europeo che il paese contribuisce a organizzare: “Sicuramente per il nostro paese è un bene, grazie a questo torneo il movimento può crescere anche se servirebbe un grande risultato, magari un podio. A Montpellier, per il primo turno magari non ci sarà nessuno sugli spalti ma noi sappiamo che qualsiasi cosa accada dobbiamo fare risultati per potere giocare a Bercy il torneo decisivo. Nulla è scontato, potremmo anche perdere e non arrivarci”.
Ngapeth nelle ultime settimane ha fortemente criticato sia la Lega che la Federazione francese per lo scarso contributo al settore giovanile: “In Polonia e in Italia sanno come si fa, basta prendere esempio. In Francia invece i giocatori sono pochi e appena possono se ne vanno all’estero: perché non sono tutelati. Il risultato è che la Nazionale fatica a trovare talenti e che il nostro campionato ha pochissimo pubblico”.
In effetti dai dati ufficiali la scarsa prevendita per Montpellier (biglietti al di sotto del 50%) potrebbe dare ragione a Ngapeth che chiede più investimenti per i settori giovanili e l’obbligo per le squadre francesi di dare spazio a giocatori locali e nazionali.
(Fonte: Le Figaro)