Di Redazione
Si brancola ancora nel buio nel mondo della pallavolo. La Superlega, sospesa definitivamente dalla Federazione Italiana Pallavolo, con molti club che però sperano di tornare in campo in estate, potrebbe non essere più, nella prossima annata sportiva, il campionato più bello del mondo. Vista la situazione e le conseguenze economiche che questo virus comporterà, infatti, molti big se ne andranno verso altri Paesi dove, con molta probabilità, non verranno abbassati di molto gli ingaggi. Ne è convinto anche il Ds della Cucine Lube Civitanova, Giuseppe Cormio, che intervistato dal “Corriere Adriatico Ancona Macerata”, ha ribadito che i tagli saranno intorno al 30%.
Cosa è successo in Lega? «Ognuno ha pensato al proprio orticello. Chi aveva difficoltà economiche ha pensato che risparmiando qualche mensilità avesse avuto vita più facile. Modena, una piazza straordinaria, forse la più importante in Italia, non ha sposato il progetto di Trento, Perugia o nostro che era di attendere».
La spaventa questo momento? «Persone che come me lavorano da tanti anni in questo mondo, possono essere il braccio armato della proprietà. Le cartucce, la forza economica, le mette la proprietà, per cui farò del mio meglio per assecondare il progetto della Lube. Ho già avuto esperienze in merito. Penso a Ravenna di pochi anni fa: facemmo una squadra di sconosciuti con Tillie, Toniutti e Cebulj. L’idea della Nba è fuori dalla logica. Non vedo dieci società come Perugia, Trento o la Lube stessa, capaci di reggere il loro passo. Bisogna avere un etica nei contratti e fa ribrezzo pensare che ci si possa dissanguare. La Lube ha una città, che è Treia, sulle spalle. Prima vengono le famiglie degli operai, poi gli interessi della pallavolo».
C’è il pericolo di una fuga dei campioni verso altri campionati? «Il rischio esiste. Alcune delle star che hanno contribuito a renderlo il più importante del mondo potrebbero emigrare in Paesi con meno problemi economici dell’Italia».
Avete già quantificato i tagli? «Si parla di tagli intorno al 30%, mi sembra che i giocatori siano arrivati a concepire un taglio del 20%, quindi sulla base di questo gap si tratterà e medierà. Tuttavia, al di là di questa trattativa, credo sia più importante che i giocatori prendano coscienza della gravità del momento e soprattutto di quella che sarà la prossima stagione. Questo processo dovrà essere condiviso con i diretti interessati».