Di Roberto Zucca
Un bel lavoro iniziato lo scorso anno ha dato ad Aimone Alletti la conferma che spesso per i risultati raggiunti nello sport si ottiene una ricompensa, non tanto monetaria, ma fiduciaria. Per i suoi 34 anni Aimone, infatti, si è regalato un rinnovo biennale come centrale della Gioiella Prisma Taranto, con largo anticipo rispetto alla fine della stagione corrente e soprattutto in prospettiva della prossima:
“Ci stiamo ancora giocando la Challenge Cup, ma è già arrivata la notizia del rinnovo e ciò, oltre che aiutarmi a non perdere troppo tempo a pensare al futuro, mi dà ancora più energia rispetto al proseguimento di questa stagione. È un bel segnale, soprattutto perché arriva in concomitanza con la riconferma di altri tasselli e premia anche il lavoro fatto in queste stagioni che ci hanno visto prima approdare in Superlega, e poi centrare la salvezza”.
Falaschi-Stefani la diagonale, poi arriva Alletti, il centrale di esperienza.
“(ride n.d.r.) Ormai ho anche io i miei annetti, ma ho ancora tanto da dare a questo campionato. Con Marco ci compensiamo sotto alcuni aspetti, su altri ci assomigliamo molto. Sicuramente siamo due che lavorano per il bene della squadra e cercano di mettere in campo ogni stagione l’esperienza maturata nel tempo“.
Siete in piena qualificazione alla Challenge Cup.
“Sì, cerchiamo di esserci anche noi per centrare questo obiettivo anche se non sarà facile. È difficile riprendere dopo due settimane di pausa, ma ci proveremo“
Posso chiederle perché ha scelto di legarsi per altri due anni alla Prisma?
“Innanzitutto il fatto di avere una continuità così è importante. Soprattutto laddove l’intento della società è costruire la Taranto del futuro su basi solide e su certezze arrivate durante le stagioni precedenti. Partire da ciò che è andato bene e migliorarsi credo sia molto meglio di rinnovare totalmente per cercare di fare meglio. Lo trovo anche premiante per chi ha dato il massimo nella stagione in corso. Poi in Puglia mi sono trovato molto bene, e con me mia moglie e le bambine“.
Crescere le bambine al Sud è una bella esperienza?
“Molto. Qui hanno la possibilità di avere il mare vicino, e crescono in una terra meravigliosa. Adesso ci stiamo organizzando con il tema degli asili e sul resto anche Leila, mia moglie, spero possa riprendere con il suo lavoro“.
Leila è sempre al suo fianco. Mi dica quanto conta nella sua vita questo aspetto.
“Le posso dire, in tutta onestà, moltissimo. Mia moglie è la persona che comprende ogni mio momento, ogni giorno in cui con lei e le bimbe ho bisogno di staccare e di non portare il lavoro a casa, oppure quando ho bisogno di avere un momento per parlare, sfogarmi o semplicemente essere un po’ confortato. Il momento della mia vita più complesso, che abbiamo vissuto assieme a Milano, è stato fondamentale per farmi capire quanto l’apporto di una persona come lei sia fondamentale per risollevarsi“.
A proposito di risollevarsi, mi dica solo come sta Roberto Cazzaniga.
“Non lo sento da qualche settimana, ma decisamente meglio. Far venire fuori quella vicenda ha dato modo alle persone di stargli vicino, e anche lui ha iniziato a condividere la sua vita con gli altri in maniera positiva. Lo sento più vivo, lo vedo più sereno nell’affrontare in generale il mondo. Sono contento per Roby. Aveva un gran bisogno di sentirsi così“.