Non è stata una giornata qualunque, quella di ieri, per la pallavolo italiana: le dimissioni di Julio Velasco dalla panchina della UYBA Volley Busto Arsizio nel giorno della sua nomina a CT della nazionale femminile, e la conseguente, durissima polemica tra il numero uno della società bustocca Giuseppe Pirola e il presidente federale Giuseppe Manfredi, hanno fatto e faranno discutere a lungo. Rischiando (su questo, purtroppo, eravamo stati facili profeti) di creare una profonda spaccatura nel mondo del volley femminile.
Lo testimoniano anche le parole di Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, che tiene a esprimere innanzitutto la sua solidarietà al club del collega Pirola: “Alla società UYBA è stata fatta una ingiustizia. In base alle leggi scritte, ad esempio le interpretazioni contrattuali, e alle leggi non scritte, come la parola data, sempre a titolo di esempio. È facile strepitare, ribellarsi, quando chi subisce l’ingiustizia siamo noi stessi; è più difficile quando sono gli altri, quando la coscienza ci dice che così non ci si comporta, che quando si ha il potere bisogna amministrarlo con grazia e rispetto, che l’interpretazione ‘ad personam’ non è cosa. Non è cosa che ci sta con i nostri migliori pensieri sullo sport“.
“Le società sportive di serie A – rimarca Marzari –, con tutte le altre società d’Italia, fanno la fortuna della Federazione e dei suoi CT, con la loro passione, la loro voglia di fare bene, i loro investimenti, le loro straordinarie squadre. Non il contrario. Ci meritiamo rispetto, non ci meritiamo di apprendere decisioni già prese o da prendere in tempi ristretti, inadatti, senza uno straccio di comunicazione decente o di proposta strutturata. Non ci meritiamo neanche incursioni distraenti in un campionato già assurdamente impegnativo, a causa di un calendario che ancora una volta abbiamo subito, come chi in campo ci sta“.
“Non siamo certo qui, almeno non io, ad ubbidire a prepotenti, pur illustri – attacca infine la presidente del Vero Volley – neanche quando si tratta della nostra amata nazionale femminile, reduce da un disastroso torneo, da una disastrosa gestione che ne ha sancito l’esclusione dalle Olimpiadi, speriamo solo per ora“.