Il suo ingresso a metà partita poteva essere il jolly in grado di riaprire una Gara 2 di Finale Scudetto in cui la Prosecco DOC Imoco Conegliano stava soffrendo oltre ogni limite sul campo di Milano. Non è andata così, anche se l’ex Alessia Gennari ci ha provato fino in fondo: “Quello che possiamo rimproverarci noi è di non giocare ancora la nostra pallavolo, al nostro ritmo. Siamo ancora bloccate, troppo tese, sbagliamo tanto e ci manca un po’ di aggressività in tutti i fondamentali“.
“Oggi forse abbiamo murato un po’ meglio – aggiunge la schiacciatrice dell’Imoco – però loro hanno fatto una gran bella prova corale, di squadra, tutte hanno avuto una buona prestazione e il 3-0 finale lo testimonia. Noi dobbiamo partire con un’altra marcia“. La svolta della partita, secondo Gennari, è arrivata proprio nel secondo set parziale: “Dovevamo provare a riaprire la partita e perdere quel set è stato abbastanza pesante a livello di morale, ritrovarsi sotto 2-0 in casa loro è dura. Non si molla mai, la serie è ancora lunga, ma dobbiamo mettere in campo una pallavolo migliore“.
Lapidario il giudizio di Daniele Santarelli: “Oggi non ci è riuscito niente, abbiamo giocato una brutta partita in generale. Siamo partiti subito contratti e nervosi, facendo enorme fatica sia in ricezione, sia in attacco, e siamo stati confusionari su situazioni anche scontate, semplici. Abbiamo perso il primo set in quel modo, poi nel secondo ho provato a dare un po’ di equilibrio inserendo Gennari e per certi aspetti ci sono riuscito; le abbiamo riprese e abbiamo perso il rush finale punto a punto: colpa mia, che i video check me li sono giocati prima… Nel terzo speravo in una reazione, ma non c’è stata per niente, è stata una brutta Imoco“.
“Sarà una serie lunga – prova a guardare avanti il tecnico dell’Imoco – tra due squadre molto stanche. Dovremo combattere e dare il 100%, a volte ci riusciremo e a volte no, come oggi; speriamo però di giocare meglio davanti ai nostri tifosi. Oggi loro hanno fatto benissimo in attacco, toccato a muro e difeso tanto, ma noi dovremmo essere un po’ più intelligenti, vorrei qualcosa di più da parte delle ragazze a prescindere dalla prestazione delle avversarie. Stasera le ho viste troppo nervose, troppo confuse; io credo che oggi la chiave non fosse tecnica, ma mentale, e in questo loro sono andate meglio di noi“.
di Eugenio Peralta