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Alessia Mazzaro, protagonista annunciata: “Ora voglio affermarmi anche in azzurro”

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Di Alessandro Garotta

Quando possiamo considerarci cresciuti, maturi, adulti? Giuridicamente basta spegnere 18 candeline, ma è risaputo che la sindrome di Peter Pan colpisca spesso anche coloro i quali si trovano da qualche anno nella terza decade della propria vita. E su un campo da pallavolo, quando si diventa maturi? Alessia Mazzaro deve aver sentito quest’aggettivo in svariate occasioni nel corso delle ultime annate, quando tifosi e addetti ai lavori si sono riferiti (e si riferiscono tuttora) a lei. 

Un percorso, il suo, di quelli partiti dal basso, con i primi mattoni messi alla Vero Volley Monza; poi la promozione e l’esordio in Serie A1 con la Lardini Filottrano, un’annata di apprendistato alla Savino Del Bene Scandicci ed infine l’approdo alla Reale Mutua Fenera Chieri. È qui che la parabola di crescita tocca il punto più alto: Mazzaro diventa una delle migliori centrali del campionato, conquista le prime convocazioni in nazionale maggiore e si sente effettivamente cresciuta, come ha raccontato in esclusiva ai nostri microfoni.

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Ci racconti chi è Alessia Mazzaro e cosa rappresenta per lei la pallavolo.

Sono una ragazza di 23 anni, originaria di Saronno. Timida all’inizio, ma poi solare e divertente quando le persone mi conoscono meglio. La pallavolo è innanzitutto la mia passione più grande e da qualche anno anche il mio lavoro. Sarò eternamente grata a mia sorella e a mio papà, che mi hanno fatto scoprire questo mondo e spinto a giocare: è stata la scelta più azzeccata“.

C’è una giocatrice alla quale si è ispirata per il suo ruolo di centrale o a cui si ispira tuttora?

Non c’è una giocatrice a cui mi ispiro: fin da subito sono stata schierata come centrale, ma non ho mai guardato troppo a qualcuno in particolare. Ho solo preso spunto dalle atlete più forti e dalle migliori interpreti del mio ruolo in generale“.

Monza, Filottrano, Scandicci e ora Chieri: quanto è maturata come giocatrice nel corso di queste esperienze?

Ogni esperienza è stata utile perché mi ha trasmesso tanti insegnamenti, permettendomi quindi di crescere e maturare. A Monza, dove ho fatto tutta la trafila delle giovanili e la transizione dalla Serie B alla Serie A, gli allenatori mi hanno aiutato a migliorare tecnicamente, soprattutto a muro. A Filottrano ho vissuto la mia prima esperienza da titolare in A2, vincendo il campionato e la Coppa Italia di categoria: porterò sempre nel mio cuore quella stagione fantastica. Alla Lardini ho fatto anche il mio esordio in A1; chiaramente non è stato facile questo passaggio ma era giusto che lo facessi con la squadra con cui avevo conquistato la promozione.

Poi mi sono trasferita in un club di alta classifica come Scandicci, dove ho potuto imparare tanto dalle compagne più grandi ed esperte. Infine, sono arrivata a Chieri. Volevo giocare e sapevo che la società aveva un progetto ambizioso… e dopo tre anni eccomi ancora qua! Con la Fenera ho fatto un grande salto di qualità e sono cresciuta in tutti i fondamentali, sia a muro – dove avevo già una buona base – sia in attacco“.

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C’è qualcosa in particolare su cui ha lavorato che le ha permesso di fare questo ulteriore step?

Più che su un aspetto in particolare, ho lavorato su tutti i fondamentali e curato ogni dettaglio. Grandi meriti vanno dati anche a Chieri: sono cresciuta in un ambiente di lavoro molto stimolante insieme a quello che nel corso delle ultime stagioni è diventato il nocciolo della squadra“.

Questa è la sua terza stagione con la maglia della Reale Mutua. Come si trova? Si sente ormai una giocatrice di riferimento per la squadra?

A Chieri mi trovo davvero bene. Non mi autodefinirei ‘punto di riferimento’ perché preferisco restare sempre umile. Però, spero davvero di esserlo per le mie compagne, non solo per gli anni di militanza nel club ma anche per quello che riesco a trasmettere. Mi sento una giocatrice di equilibrio che cerca di dare ordine e mettere in campo un rendimento costante per la squadra“.

Com’è il bilancio della prima parte di stagione per Chieri?

Nel complesso sono soddisfatta. Forse abbiamo perso qualche punto dove non dovevamo perderlo, ma allo stesso tempo siamo riuscite a fare risultato anche quando non partivamo con i favori dei pronostici. Quindi, direi che è tutto in linea con le nostre aspettative e quella che è l’imprevedibilità del campionato“.

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Dove potete arrivare quest’anno?

È già stato un grande risultato qualificarci per la Final Four di Coppa Italia. Per quanto riguarda il nostro obiettivo principale, puntiamo a confermare il risultato della scorsa stagione e, se possibile, fare ancora meglio“.

Dall’euforia per la vittoria a Monza al forfait obbligato nella Final Four. Come avete vissuto la settimana della Coppa Italia?

È stata una bella soddisfazione battere Monza nei quarti e accedere alla Final Four. Purtroppo, poi non è andata come speravamo, ma di questi tempi bisogna fare i conti anche con il Covid-19: abbiamo semplicemente seguito il regolamento, facendo ciò che avrebbero fatto anche le altre squadre in quella situazione. Spero che comunque vengano riconosciuti a Chieri i meriti per essere arrivata a quel punto della competizione, pur non avendo potuto disputare nessuna partita a Roma“.

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La scorsa estate è stata convocata in nazionale per la VNL e gli Europei. Cosa significa per lei aver raggiunto questo traguardo? Sta già pensando alla prossima estate azzurra?

Per me è un grande risultato vedere che il lavoro che svolgo durante la stagione viene tenuto in considerazione, riconosciuto e premiato dalla nazionale: ero molto contenta quando la scorsa estate ho ricevuto quelle convocazioni. Adesso vorrei affermarmi anche con la maglia azzurra, quindi crescere al punto da poter vivere da protagonista le competizioni internazionali e non solo da semplice spettatrice aggregata al gruppo. Se quest’estate dovessi essere ancora convocata ovviamente sarei felice“.

Quali sono i suoi sogni per il futuro?

A breve termine, vorrei fare bene con il mio club raggiungendo gli obiettivi prefissati. Invece, a lungo termine, come la maggior parte delle pallavoliste sogno di giocare da titolare alle Olimpiadi e nelle altre grandi competizioni: lavorerò duramente per fare in modo che questo possa diventare realtà“.

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