Pizza, pasta, caffè. Sono queste le prime cose che di solito vengono in mente quando si chiede dell’Italia all’estero. D’altronde, si sa, nel Bel Paese il cibo è una cosa seria. Eppure, in giro per il mondo da qualche anno abbiamo esportato anche un’altra merce. Un prodotto in cui dimostriamo di saperci fare come pochi: la pallavolo.
Non solo allenatori ma anche giocatrici, come Anastasia Guerra del Muratpasa Belediyesi Sigorta Shop, che ai microfoni di Volley NEWS ha raccontato i motivi che l’hanno portata a scegliere di nuovo l’estero (dopo le esperienze in Cina e in Francia nella stagione 2018-2019) e ha analizzato il suo buon impatto con la Suntanlar Ligi. Infatti, una volta superato l’infortunio muscolare che ha condizionato i suoi primi mesi ad Antalya, la 27enne veneta si è consacrata come una delle schiacciatrici più incisive del campionato turco. E si sa che chi ben comincia…
Anastasia, com’è nata l’occasione di andare al Muratpasa Belediyesi Sigorta Shop e cosa l’ha spinta ad accettare questa sfida?
“Al termine dello scorso campionato, come ogni anno, mi sono ritrovata a valutare le offerte ricevute e scegliere la nuova squadra. Ovviamente avevo la possibilità di restare in Italia, ma come persona e come atleta avvertivo il bisogno di mettermi ulteriormente in gioco e tornare all’estero dopo qualche anno. Avendo ricevuto proposte anche dalla Turchia ed essendo sempre stata affascinata dal suo campionato, ho pensato che il Muratpasa potesse essere una grande opportunità“.
Cosa si è portata a livello personale e sportivo dalle sue ultime stagioni in Italia?
“Sicuramente ho messo nel mio bagaglio tanta esperienza, intesa soprattutto come capacità di gestire situazioni difficili in cui i risultati non arrivano. Nella carriera di una giocatrice è inevitabile che ci siano stagioni più o meno proficue, ma alla fine la cosa più importante è sempre dare anima e corpo per il proprio club. Resta il rammarico per la retrocessione dello scorso anno a Perugia perché ci eravamo prefissati altri obiettivi. Comunque, sto seguendo la stagione della Bartoccini e sono contenta di vederla al primo posto. Continuerò a fare il tifo e mi auguro che possa tornare presto in Serie A1“.
Un bilancio dei suoi primi mesi in Turchia?
“Devo dire che l’inizio della mia esperienza in Turchia non è stato dei più semplici. Infatti, dopo due settimane di preparazione mi sono fermata per una lesione di secondo grado al quadricipite destro che purtroppo mi ha tenuto lontano dal campo per diverso tempo. Fortunatamente l’infortunio è alle spalle e ormai sono rientrata da quasi due mesi. Finora mi ritengo molto soddisfatta del mio percorso e sono contenta per il buon rendimento della squadra, anche se sono consapevole che i conti verranno fatti soltanto a fine stagione“.
Quali sono i passi che bisogna intraprendere per approcciare al meglio un’esperienza all’estero?
“Per approcciare al meglio un’esperienza all’estero bisogna soltanto avere un po’ di consapevolezza: è importante essere consci di cosa vuol dire andare in un paese diverso dal proprio per cultura, tradizioni e cucina“.
Come pensa che venga valutata l’annata di una giocatrice italiana all’estero? Crede che le venga dato il giusto peso?
“Non saprei dare una risposta precisa a questa domanda e per certi versi non mi pongo più di tanto il problema. Penso che giocare all’estero sia in primis una grandissima opportunità dal punto di vista sportivo, visto che dalle giocatrici straniere ci si attende sempre tanto. Inoltre, scoprire e conoscere culture, tradizioni e idee di un altro paese contribuisce alla crescita personale. Quindi, al di là delle valutazioni esterne, sono molto grata per la possibilità che mi è stata data“.
Come vede il prosieguo della stagione? Quali sono i vostri obiettivi?
“La prima parte di stagione è stata molto soddisfacente, visto che attualmente siamo seste in classifica, appena dietro al THY. Il nostro obiettivo è di arrivare almeno al quinto posto e guadagnare la qualificazione diretta a una coppa europea. Stiamo lavorando sodo per poter raggiungere questo traguardo, anche se non sarà facile visto che il livello di competitività in Turchia si è alzato rispetto alle scorse stagioni e che anche le nostre avversarie cercheranno di raccogliere il maggior numero di punti possibile“.
Se dovesse individuare le differenze tra la Sultanlar Ligi turca e la Serie A1 italiana quali sarebbero?
“Indicherei solo due piccoli dettagli: la velocità di gioco e la potenza dei colpi. Ascoltando i pareri di chi ci ha giocato nelle scorse stagioni, il livello del campionato turco si è alzato parecchio. Prima il divario tra le big e le altre era molto evidente; ora, invece, si vede più equilibrio e una grande competitività anche per quanto riguarda le squadre di metà classifica. Una crescita che sicuramente è stata facilitata dall’arrivo di giocatrici straniere forti“.
Al di fuori del campo, come procede?
“Mi trovo molto bene ad Antalya. È il posto giusto per chi come me adora il mare. Di solito, cerco sempre di ritagliarmi un momento per fare una passeggiata e prendere un caffè con vista mare perché è qualcosa che mi rilassa particolarmente. Il clima è spettacolare, visto che anche in inverno le temperature arrivano a 20 gradi; infatti, è stato un piccolo trauma tornare al freddo di casa in occasione della pausa del campionato. Inoltre, fa molto piacere sentire la vicinanza e la passione che Antalya riserva alla pallavolo: nonostante che la nostra società sia nata soltanto pochi mesi fa dalla collaborazione tra Muratpasa e Sigorta Shop (società che aveva sede ad Ankara), il palazzetto è sempre sold out quando giochiamo in casa“.
Qual è la cosa che più le manca dell’Italia e quale invece la cosa che più le piace della Turchia?
“La cosa che mi manca di più dell’Italia è sicuramente il cibo. A onor del vero, però, nelle scorse settimane ho approfittato della sosta per tornare a casa, festeggiare il Natale con la mia famiglia e mangiare cibo italiano. Penso che la Turchia sia un paese molto bello; non ho ancora avuto modo di visitarla come vorrei, ma al termine della stagione mi prenderò qualche giorno per andare alla scoperta di alcune città che reputo meravigliose“.
Nella sua testa questo tipo di esperienza sarà solo una parentesi oppure no?
“Sono una persona che ama fare questo tipo di esperienze e che tendenzialmente non si pone limiti. Quindi, mai dire mai: se dovesse capitare nuovamente l’opportunità di giocare all’estero, la prenderei in considerazione proprio come ho fatto quest’anno. Sono convinta che un’esperienza all’estero vada oltre a una semplice parentesi“.
In conclusione, cosa si aspetta dal 2024?
“Dal 2024 mi aspetto un’ulteriore crescita sia dal punto di vista personale sia dal punto di vista pallavolistico. Spero di togliermi grandi soddisfazioni, stare bene fisicamente e divertirmi il più possibile: insomma, spero in un anno nuovo scoppiettante!“.
di Alessandro Garotta