Di Roberto Zucca
Ha iniziato, come nel suo stile, con l’entusiasmo e l’impegno che lo contraddistinguono. Andrea Gardini è il nuovo tecnico dello Jastrzebski Wegiel, il club polacco che ha alle spalle degli investitori importanti nel mondo dell’industria del carbone e che sull’ex senatore della nazionale italiana puntano per un rilancio a tutto tondo.
Ecco le sue dichiarazioni in un’intervista esclusiva (realizzata prima del rilevamento dei nuovi casi di Covid-19 che hanno costretto la squadra polacca al ritiro dalla Champions League, n.d.r.):
“Le parlo tra un allenamento e l’altro. Sono arrivato 24 ore fa in Polonia e sono subito entrato in palestra per lavorare con la squadra. Un po’ è il mio metodo, e un po’ è nel mio stile buttarmi a capofitto in ogni nuova avventura. La decisione è stata presa in poco tempo perché la proposta fatta dal club mi ha fatto venire la voglia di riprendere ad allenare”.
Tre mesi per cambiare volto alla squadra. Obiettivi?
“Lavorare, fare il mio. È un club importante, che anche nella lunga prospettiva farà degli investimenti rilevanti, e di questi tempi è già un miracolo che ciò avvenga perché significa che ci sono ancora società che investono sullo sport. Ragiono sul breve periodo, poi si vedrà. Porterò la mia impronta ed è ancora troppo presto per capire se ciò che è la mia metodologia porterà risultati alla squadra e beneficio alla società”.
Dall’esonero a Piacenza in poi, cosa ha fatto Andrea Gardini?
“Ho studiato, visto delle partite. Anche dal vivo: mi hanno chiesto di fare le radiocronache da Ravenna e ho accettato proprio perché potevo approfittarne per vedere le partite in presa diretta. Viceversa avrei potuto solo fare il telespettatore da casa!”
La famiglia Gardini è stata un toccasana in questi mesi?
“Lo è stata, come sempre. È una famiglia che vive in diversi parti del mondo, Davide in America, mia figlia Serena lontana da Ravenna con il suo compagno che gioca a pallavolo. Quindi è bello ritrovarsi, ed è stato così durante le vacanze. In generale la mia vita prima di Piacenza mi ha portato all’estero per tanti anni, quindi ogni qual volta possiamo stare assieme a Ravenna io sono contento”.
Di lei ho sempre ammirato la tempra. È difficile farla capitolare?
“Non sono uno che si perde d’animo, non l’ho mai fatto da giocatore e non mi è mai capitato di farlo da allenatore. Le difficoltà si superano, senza cadere. E quando si cade ci si rialza. Nel mio caso è sempre stato così. Sono uno che ha sempre guardato avanti. Nel nostro lavoro non bisogna mai perdersi, sarebbe la fine”.