Antonino Suraci: “Ho scelto di restare perché Reggio Emilia è una famiglia

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Di Roberto Zucca

Avete presente quelle interviste nelle quali le scalette vengono stravolte dalla narrazione, e l’atmosfera si fa più intima domanda dopo domanda? Antonino Suraci ha preso il registratore e la conversazione tra le mani e mi ha condotto in un mondo bellissimo, fatto di famiglia, di sogni e di un linguaggio della pallavolo e della vita emotivamente coinvolgente. Che alla Conad Reggio Emilia ha trovato la sua consacrazione:

Quando parlo di Reggio Emilia, non posso non utilizzare la parola famiglia. Condurre una squadra a gestione famigliare significa immergersi in una realtà, nella quale col tempo si scordano le distanze da casa, le famiglie vere che mancano. Per lasciare spazio ai rapporti che nascono, come quello con Vincenzo Mastrangelo o con la dirigenza della società, e che, nel momento in cui si presentano alla porta altre offerte, decidi di non lasciare“.

Perché si sceglie di restare?

Molti di noi dopo lo scorso anno hanno ricevute delle chiamate interessanti, perché, credo di dire una cosa scontata, chi vince il campionato e la Coppa Italia ha un buon valore di mercato per la stagione successiva. Io ho scelto di restare, di investire. Ho scelto di costruire ancora qualcosa qui a Reggio Emilia. Mi sono sentito in dovere di restituire a questo società un po’ di quello che sono riuscito ad ottenere vestendo questa maglia“.

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È difficile vivere col fantasma del natale precedente, per usare un’espressione del periodo?

Non è semplice. Veniamo da una stagione unica per la storia di questo club, e nel cuore delle persone resta un pochino il registro dei ricordi. C’è da dire che se non avessimo avuto un inizio così difficile, forse lo spauracchio non si sarebbe presentato. Io però, sono uno che guarda sempre il bicchiere mezzo pieno“.

Mi spieghi meglio.

Sono consapevole del fatto che abbiamo avuto numerosi infortuni. Ci stiamo rimettendo in piedi infatti in queste settimane. La vittoria contro Cuneo è un bellissimo e allo stesso tempo piccolissimo segnale. Abbiamo trascorso alcune giornate ad allenarci in otto, e non è semplice giocare la domenica con una settimana così. Però dico proprio per questo, che abbiamo raccolto le energie per affrontare adesso tutti assieme il ritorno con una consapevolezza diversa. Pensando che, riprendendo il discorso del bicchiere mezzo pieno, se questa cosa fosse successa nel girone di ritorno sarebbe stato peggio“.

L’andata è stata strana. Basta vedere la classifica.

Non c’è stata una squadra come Vibo che doveva vincere sulla carta tutte le partite. Ci sono dieci squadre nel giro di sei punti. Ci sono delle realtà che come Bergamo hanno risalito la classifica nelle ultime settimane o squadre come Grottazzolina che hanno costruito dei fortini casalinghi da cui è difficile uscire con dei punti. Posso dire che in A2 l’andata non ti restituisce mai una fotografia nitida di come sarà il proseguimento della stagione. Si riscrive poi tutto. Noi, ad esempio, lo scorso anno, eravamo forse al quinto o sesto posto alla fine della prima parte di campionato“.

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A che punto del percorso di carriera è arrivato Antonino Suraci?

Un punto in cui mi sento molto responsabile per ciò che porto in campo. Avendo preso la decisione di restare qui, credo mi abbia reso più consapevole di ciò che devo ottenere. Sono uno che tenta di tenere il morale alto in squadra e soprattutto mi sento capace di circoscrivere ogni partita, nel bene e nel male. Ogni partita ha una storia a sé. Sono in grado di ripartire, di ritagliare ciò che voglio portarmi dietro da ogni episodio. Credo sia una questione più di maturità ed esperienza che di consapevolezze, perché qualche insicurezza ti resta ancora“.

Il sogno?

La Superlega. Da quando giocavo a Malnate“.

Cosa si porta dietro di quel ragazzino?

I sogni. Gli amici trovati per strada. La famiglia. Soprattutto la certezza che mamma ha sempre creduto in me ed è stata fondamentale“.

Foto Volley Tricolore

Quando in particolare?

Quando ad esempio è stata lei a spingermi per acquistare il mio cartellino dalla società in cui ho giocato le giovanili a Malnate. Fu lei a dirmi di chiamare il mio procuratore per dire che avremmo fatto l’investimento. Lei mi ha sempre dato la spinta più per credere che ciò che sognavo da ragazzino un giorno sarebbe arrivato. Ha posto solo una condizione“.

Quale?

Che prenda la laurea. Infatti quando ho scelto di iscrivermi all’Università dell’Insubria in Comunicazione e Società, è stata molto felice della scelta“.

Suraci è pallavolo, metodo, studio. Poi?

Sono uno che si circonda di passioni, hobby e quant’altro. Sono un grande appassionato di astronomia da qualche anno. Leggo decine di libri e mi informo su qualsiasi fenomeno. Non perché ne voglia creare un mestiere, ma semplicemente perché mi piace capire di più di stelle e pianeti“.

Foto Piero Taddei/Volley Tricolore

Un sognatore?

So tenere i piedi per terra“.

È consapevole di essere un personaggio fuori dall’ordinario?

Alle volte me ne rendo conto. Ogni tanto mi prendo i miei momenti per uscire da questo mondo sportivo, ma sogno di poterci restare il più possibile. Anche dopo la fine della carriera ad esempio. Magari facendo una carriera da procuratore“.

Chi sono i suoi amici nel mondo della pallavolo?

Matteo Maiocchi e Gianluca Loglisci, con i quali, ad esempio, siamo saliti su una macchina e andati in Bosnia al matrimonio del nostro ex compagno Ristic, perché ci mancava molto poter stare tutti assieme. Ma anche Riccardo Mian, e Diego Cantagalli qui a Reggio, o Mattia Cappellani che ora gioca in B a Mantova. O lo stesso Tim Held con cui ho condiviso tanto. Non mi sono mai fatto mai mancare l’amicizia nella pallavolo. Credo sia un fattore distintivo per vivere questa vita sportiva appieno“.

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Ottavi Coppa Italia A2: una stoica Ravenna sfiora il ribaltone contro Macerata

A2 Maschile

Falcidiata da infortuni e guai fisici durante la settimana, che la privano di Copelli, Tallone e Feri, afflitta in gara da altri due infortuni, a Guzzo e Vukasinovic, sorretta dal suo riconosciuto carattere e dalla sua capacità di rimanere sempre in partita, la Consar vive una serata dai tanti volti e cede 3-2 alla Banca Macerata Fisiomed nella gara1 degli ottavi di finale della Del Monte Coppa Italia di A2. Ma Ravenna coglie soprattutto il fiore della sua spensierata e talentuosa gioventù: Bertoncello e Zlatanov danno spettacolo, chiudendo con 31 punti in due, e Selleri in regia, quando chiamato in causa dal terzo set, se la cava molto bene, giostrando con sicurezza il gioco. Macerata la spunta soprattutto affidandosi all’esperienza dell’intramontabile Klapwijk, 39 anni, capace di timbrare la solita doppia doppia cifra, alla presenza fisica e tecnica al centro di Fall, 14 punti e 57% di positività, premiato come Mvp, e alla efficacia al servizio (4 ace) e in ricezione (67%) di Ottaviani. Sabato 12, alle 17.30, nelle Marche Goi e compagni dovranno vincere per portare la serie a gara3 e non concludere anzitempo la stagione.

Starting Players - Due cambi per coach Valentini che alla vigilia perde anche Feri, distorsione alla caviglia destra. C’è Grottoli al centro al posto di Copelli, in coppia con Canella, e c’è Zlatanov in attacco in tandem con Vukasinovic. Conferme per la diagonale Russo-Guzzo. Il libero è Goi. Coach Castellano riparte con la stessa formazione che ha chiuso il campionato, con la diagonale Marsili-Klapwijk, i centrali Berger e Fall e gli schiacciatori Valchinov e Ottaviani. Il libero è Gabbanelli.

1° set - Il primo scatto della gara è della formazione marchigiana che prende due lunghezze di vantaggio (3-5) con l’ace di Klapwijk e la conclusione centrale di Fall. Poi un errore romagnolo dà il +3 agli ospiti (4-7). La Consar non si perde d’animo: tiene il cambio palla, si avvicina più volte ma non riesce a pareggiare. Ottaviani dai 9 metri piazza il pallone del + 4 (16-20), vantaggio che Macerata difende senza affanni.

2° set - Parte meglio Ravenna nel secondo set (3-1), grazie anche a un ace di Guzzo, ma la reazione del team di Castellano è immediata ed efficace e determina il sorpasso (4-5). Torna davanti Ravenna su un errore avversario dopo un recupero strepitoso di Russo (7-6). Fase prolungata di cambio palla, spezzata da un punto di Zlatanov e da una bomba dalla linea dei nove metri di Guzzo (12-10). Esplode il Pala Costa per il primo punto di Bertoncello, poi la formazione marchigiana reagisce con un break di quattro punti (13-15) con cui prende fiducia ed entusiasmo. Goi e compagni faticano a reagire e lasciano scappare i marchigiani che si aggiudicano anche il secondo set.

3° set - E va avanti nel punteggio la formazione ospite anche nel terzo set (0-3) ma la Consar, con Zlatanov e Bertoncello nello starting six, ha una reazione rabbiosa e di forza, recupera e sorpassa (6-5). Grande muro di Canella per il 9-8 e Guzzo buca il muro ospite per il +2 (11-9), subito rintuzzato da un break ospite, con il terzo ace di Ottaviani (11-12). L’ace di Canella, sporcato dal nastro, si innesta dentro un break di 5 punti, con il quale Ravenna si porta a +4 (17-13), vantaggio che manterrà fino alla fine.

4° set - La squadra di Castellano subito in vantaggio anche nel quarto set (1-3) ma poi si espone alla reazione ravennate, che produce la parità a quota 3. Il muro sontuoso di Zlatanov fa esplodere il Pala Costa e firma il vantaggio (7-6), imitato da Selleri per il +2 (8-6). Grandi applausi per i giovanissimi della Consar, di là è soprattutto il 38enne Klapwijk a tenere in linea di galleggiamento Macerata, con due ace di fila (12-15). Tre errori di Macerata ripristinano la nuova parità e Grottoli sottorete trova il tocco vincente per il nuovo sorpasso (16-15) con il positivo turno di Russo al servizio. Un altro ace di Bertoncello vale il +2 (19-17). Canella strappa (23-20) e la Consar agguanta il 2-2 rimandando al tie-break.

5° set - Le speranze di un’altra rimonta vincente dei ragazzi di valentini si smorzano presto. Dal 2-2 Macerata piazza un tremendo break di 1-6, andando al cambio campo con un largo margine che poi i biancoverdi marchigiani riescono a gestire nella seconda parte, su una Consar dove il solo Zlatanov riesce a trovare la strada per mettere a terra palloni vincenti.

Consar Ravenna 2
Banca Macerata Fisiomed MC 3
(20-25, 21-25, 25-21, 25-22, 8-15)
Consar Ravenna: Russo 0, Zlatanov 18, Grottoli 9, Guzzo 22, Vukasinovic 2, Canella 7, Pascucci (L), Selleri 1, Tallone 0, Goi (L), Bertoncello 13. N.E. Copelli. All. Valentini.
Banca Macerata Fisiomed MC: Marsili 1, Ottaviani 8, Berger 4, Klapwijk 23, Valchinov 18, Fall 14, Palombarini (L), Pozzebon 0, Ichino 3, Ferri 3, Sanfilippo 4, Gabbanelli (L). N.E. Dimitrov. All. Castellano.
Arbitri: Clemente, Marigliano.
Note – durata set: 27′, 29′, 26′, 29′, 17′; tot: 128′.

(fonte: Consar Ravenna)