Quella andata in scena all’Arena di Verona per la partita inaugurale degli Europei femminili tra Italia e Romania è stata una serata da ricordare per il volley e per tutto lo sport italiano, ma ancora di più per Ekaterina Antropova, che a pochi giorni dall’ottenimento della cittadinanza ha esordito da titolare con la maglia della nazionale. “Giocare all’Arena è già incredibile di suo – sorride l’opposta a fine gara – poi a questo si aggiunge l’emozione della prima partita. Sono felicissima, vestire la maglia azzurra è straordinario e lo è ancora di più farlo in questo ambiente con questi tifosi spettacolari“.
“Ho saputo solo questa mattina che avrei giocato e che l’avrei fatto da opposta” confessa Antropova, che comunque non ha avuto problemi a entrare in partita: “Ringrazio le compagne per la fiducia che mi hanno dato. La mia prestazione? Si può sempre fare meglio: di solito tendo a concentrarmi sugli errori, però l’importante è il risultato della squadra. Il ricordo più bello? L’entrata in campo e l’inno, emozioni uniche“.
“La serata era iniziata con un po’ di tensione – ammette la capitana Myriam Sylla – l’asticella era alta, non tanto per quello che dovevamo fare in campo, ma per la location, uno scenario mai visto se non 35 anni fa e con tantissimi tifosi. Un po’ di pressione l’abbiamo sentita, insomma, ma siamo state brave a divertirci e fare la nostra partita. Sicuramente la nostra prospettiva è di crescere durante il percorso e arrivare a esprimerci al 100%. La formazione titolare non conta, in generale il gruppo è stato coeso e penso si sia visto: ci siamo mosse tutte insieme, ci siamo aiutate l’una con l’altra, e sono pienamente orgogliosa delle mie compagne. Dobbiamo crescere un po’ alla volta, non si può partire a bomba per poi scaricare le pile, si cresce insieme per poi arrivare al meglio al momento che conta“.
“È stato pazzesco, un’atmosfera veramente unica – commenta Alessia Orro – ovviamente non avevo mai giocato in un palcoscenico del genere ed è stata davvero una grande emozione“. Poi anche la palleggiatrice parla di una nazionale da work in progress: “Questa formazione non l’avevamo mai provata fino a un po’ di settimane fa, stiamo ancora cercando di trovare il giusto feeling. A volte è più semplice, altre ci dobbiamo sforzare di più. Questo inizio di Europeo ci servirà tanto anche per questo. L’Italia può arrivare molto in alto, dipende tutto da noi: pensiamo al presente senza focalizzarci troppo sul futuro. Sarà un Europeo lunghissimo con tanti spostamenti, sicuramente dobbiamo essere bravi a gestirlo, ma la squadra la vedo molto disponibile per tutto e sarà anche questo un nostro punto di forza“.
Tra le protagoniste del match anche Marina Lubian: “Abbiamo provato un’enorme emozione, un calore immenso. È stato difficile perché era un luogo un po’ insolito, senza soffitto! Strano, ma davvero bello sentire tutti che ci davano una mano e ci sostenevano. Un’esperienza unica, piano piano ci siamo adattate e abbiamo cercato di trovare delle soluzioni. Siamo onorate di aver avuto questa possibilità e speriamo di averle reso giustizia“. Sulla gara poco da aggiungere: “Tutte le partite sono a sé. Ogni squadra ha i suoi punti di forza e quelli deboli. Noi ci siamo imposte bene, abbiamo avuto qualche momento di calo, ma siamo ancora all’inizio, vedremo come andrà“.
di Eugenio Peralta