Di Redazione
La pallavolo italiana di Serie A può finalmente tornare in campo, rispettando una serie di rigide prescrizioni per contenere la diffusione della pandemia di coronavirus. La Federazione Italiana Pallavolo ha pubblicato infatti oggi il protocollo per la ripartenza delle squadre di alto livello stilato in collaborazione con la Lega Pallavolo Serie A e la Lega Pallavolo Serie A Femminile, nel rispetto delle normative vigenti. Il documento, che riguarda specificamente i club di serie A e si aggiunge al protocollo già in vigore per la ripresa dell’attività, è consultabile online.
Tra le principali norme introdotte c’è la necessità di sottoporre a screening tutti i membri del gruppo squadra (atleti, staff tecnico e staff medico-sanitario) a partire dal “giorno zero” che verrà identificato dalle due Leghe. Lo screening prevede l’effettuazione di un test sierologico e di un tampone, che dovrà essere ripetuto dopo 48 ore; successivamente, sarà necessario sottoporsi a nuovo tampone ogni 15 giorni al massimo. I giocatori provenienti dall’estero dovranno effettuare un tampone in partenza e uno entro 72 ore dall’arrivo, e potranno unirsi al gruppo solo dopo l’esito negativo del secondo tampone. Tutti gli esami saranno a carico delle società. Lo screening sarà applicato inoltre ad arbitri, addetti al video check e addetti al referto elettronico.
Il protocollo stabilisce anche una procedura specifica per gli eventuali casi di positività, che prevede tra l’altro la necessità di sottoporsi a nuovo tampone entro 24 ore per tutti i componenti della squadra coinvolta. Qualora venissero superati i 3 positivi per squadra sarà necessario il rinvio delle partite in programma.
Per quanto riguarda lo svolgimento delle gare, sarà consentito l’ingresso nei palazzetti a un massimo di 150 persone, di cui un massimo di 35 per ciascuna squadra; chi non fa parte del gruppo squadra (sottoposto a screening) dovrà presentare un’autocertificazione e superare la misurazione della temperatura. Saranno vietati le strette di mano e gli abbracci, le foto di squadra, l’accompagnamento da parte di bambini o mascotte e le cerimonie di qualsiasi tipo pre e post-partita; dovrà essere osservato il distanziamento in panchina e nel dialogo con gli arbitri. Solo il primo e il secondo arbitro potranno togliere la mascherina durante l’incontro.
Giornalisti e rappresentanti dei media saranno ammessi alle gare, ma in numero limitato (un massimo di 4 fotografi) e con la possibilità di effettuare interviste solo a 1,5 metri di distanza, con appositi microfoni. Per quanto riguarda il pubblico, invece, secondo l’interpretazione della Federazione sarà possibile aprire le porte a un massimo di 200 spettatori per partita (anche se il DPCM del 7 agosto riserva questa possibilità ai “singoli eventi sportivi di minore entità“, mentre parla esplicitamente di porte chiuse per gli “eventi di interesse nazionale“).
“Siamo molto contenti di questo lavoro comune – commenta il presidente della Lega Pallavolo Serie A, Massimo Righi -. Le linee guida erano essenziali per poter tornare all’attività con indicazioni precise, soprattutto pensando alla sicurezza delle nostre squadre e degli staff. Ora occorrerà un altro passo con la Federazione per consentirci di usare, oltre ai classici esami molecolari, anche il test dell’antigene. Per la sua rapidità diagnostica, in una stagione così compressa come quella della SuperLega, consentirebbe i controlli ai club di evitare attese eccessive. Di contro rischieremmo il rinvio di partite aspettando le analisi. Lo step successivo sarà la riapertura al pubblico delle nostre partite”.
(fonte: Comunicato stampa)