Di A.G.
Occhi sognanti e puliti che celano il carattere forte e deciso di chi vuole sempre mettersi in discussione, con l’obiettivo di migliorare sempre e vincere. In sintesi è questa Athina Papafotiou, la nuova palleggiatrice greca della Lardini Filottrano.
Le qualità tecniche di questa giocatrice, classe ’89, si erano intraviste già al suo esordio in Volley League (la Serie A ellenica) nel 2010, quando ha vinto lo Scudetto con il Panathinaikos, successo bissato l’anno successivo con lo storico primo titolo dell’AEK Atene. Dopo tanto girovagare in Europa, tra Germania e Francia, nell’estate del 2017 la regista greca è stata ingaggiata dall’Imoco Conegliano, esperienza interrotta da un infortunio che, tuttavia, non le ha impedito di chiudere positivamente la stagione in Polonia con l’LKS Lodz. L’anno scorso Athina è tornata nel campionato francese, al Mulhouse, dove è stata protagonista di una stagione da applausi, impreziosita dal titolo di MVP: dal ritorno in Francia a quello in Italia il passo è stato breve.
Impegnata in questi giorni con la sua nazionale agli Europei, Papafotiou si è raccontata in un’intervista esclusiva a Volley NEWS.
Partiamo dal Campionato Europeo che vede la Grecia impegnata nella Pool A di Ankara. Quali sono le sue aspettative e dove può arrivare la nazionale ellenica in questa competizione?
“Sono davvero entusiasta di prendere parte per la prima volta a un Europeo. La Grecia ha dovuto aspettare ben diciotto anni per tornare a giocare una competizione così prestigiosa ed importante. Perciò, stiamo cercando di dare il massimo e goderci questa esperienza. Il nostro obiettivo è ottenere il quarto posto della nostra Pool in modo da qualificarci alla fase ad eliminazione diretta”.
Quali sono, secondo lei, le favorite alla vittoria finale di questo Europeo?
“Credo che Serbia, Italia, Turchia e Olanda siano le grandi favorite nella lotta per le medaglie, anche se non è facile dire chi alzerà la coppa”.
La Grecia occupa attualmente il 46esimo posto del ranking della FIVB. Pensa che un giorno la sua Nazionale possa entrare nella Top 20?
“È il nostro obiettivo a lungo termine, ma sappiamo che quanto più si punta in alto tanto maggiore sarà lo sforzo per raggiungere la meta. Questa rassegna continentale è senza dubbio un’occasione per confrontarci con le migliori nazionali in Europa, individuare i nostri punti deboli e cercare di ridurre il divario con le big: è un punto di partenza per puntare alla Top 20 mondiale”.
La prossima tappa della sua carriera sarà alla Lardini Filottrano. Come mai ha deciso di tornare a giocare in Italia?
“Cercavo una sfida per fissare nuovi obiettivi e mantenere al massimo la mia ambizione: credo che non ci sia nulla di meglio della Serie A1 italiana, uno dei campionati più competitivi d’Europa con giocatrici di livello assoluto. E poi in Italia c’è il miglior gelato al mondo! Non vedo davvero l’ora di iniziare la mia esperienza con la maglia di Filottrano”.
Qual è l’obiettivo della Lardini per la prossima stagione?
“Filottrano è una società che vuole crescere e fare qualche passo in avanti nelle gerarchie del campionato, puntando ad una salvezza tranquilla e alla zona playoff. Ci sono altri club che partono con questi obiettivi e, perciò, sarà importante trovare la giusta alchimia di squadra fin dalle prime partite”.
Arriva in Italia dopo un’esperienza importante all’ASPTT Mulhouse. Come valuta la sua esperienza in Francia, dove ha vinto il premio di MVP dello scorso campionato?
“È stato emozionante vincere questo premio individuale, sicuramente un riconoscimento importante che mi ha reso davvero orgogliosa. L’unico rimpianto è che la scorsa stagione sia finita prima del previsto, a causa di un’eliminazione nei quarti di finale che ha lasciato tutta la squadra con l’amaro in bocca. Nonostante ciò, a Mulhouse mi sono sentita a casa e per un’atleta non è comune provare questa sensazione nel corso della propria carriera: ho vissuto tre anni bellissimi, di amicizie, di vittorie e di sconfitte, di traguardi raggiunti, di esperienze uniche. Devo ringraziare le persone che hanno fatto parte di questo percorso e i tifosi che mi hanno sempre sostenuto”.
Quali motivazioni la spingono a mettersi continuamente in discussione e affrontare nuove sfide?
“Essere una pallavolista ad alti livelli è una grande fortuna, ma come ogni fortuna non arriva senza un ‘prezzo’ da pagare. Ogni anno facciamo le valigie, partiamo per andare lontano da casa e dai nostri cari, magari in un Paese straniero dove non si conosce la lingua, e vivere una nuova esperienza. E tutto solo per realizzare il nostro sogno. Finché avrò motivazioni non mi passa nemmeno per la mente di lasciare tutto questo perché la pallavolo non è solo il mio lavoro, ma molto di più: una passione, una ragione di vita”.
Ha avviato un progetto educativo umanitario chiamato “Thriboo“. Da dove è nata questa idea? Com’è stata l’esperienza che a giugno ha vissuto a Zanzibar?
“Thriboo è un’organizzazione fondata da me e dalla mia ex compagna di squadra Carli Snyder, che ha lo scopo di aiutare i bambini africani meno fortunati attraverso lo sport, uno strumento educativo che fa crescere, plasma costantemente il nostro carattere e allarga i nostri orizzonti. A giugno ho vissuto un’esperienza unica, gratificante e indimenticabile a Zanzibar, che mi ha lasciato una grande ricchezza nell’animo. Ho toccato con mano una realtà che non tutti conoscono e sono rimasta stupefatta nel vedere questi bambini sempre allegri e con il sorriso sulle labbra, nonostante tutte le difficoltà che vivono quotidianamente. Insomma, mi sembrava che a loro bastasse semplicemente stare insieme, giocare e condividere il loro tempo con noi”.