Di Redazione
Tempo di bilanci in casa Normanna Aversa Academy. Una stagione da neo promossa che ha visto la formazione guidata da coach Tomasello fare un grande girone di ritorno condito da 10 vittorie su 11 gare che sono valse i Play Off Promozione. A parlare è il centrale Giuseppe Bonina.
«È stata una stagione particolare – dice il centrale messinese nell’intervista rilasciata alla Gazzetta del Sud – segnata come in tutto lo sport dalla convivenza con la pandemia del Covid 19. Nella prima parte del torneo abbiamo incontrato delle difficoltà anche perché la squadra doveva imparare a conoscersi, essendo composta da elementi di esperienza, ma con parecchi giovani impegnati in ruoli importanti. Alla fine abbiamo chiuso l’andata al terzultimo posto con 3 vittorie su 11 partite».
Il vero volto di Aversa è uscito fuori nel girone di ritorno dove ha raccolto ben altri numeri: «Il lavoro continuo in palestra ci ha permesso di fare emergere il nostro gioco di squadra, il livello delle prestazioni è nettamente cresciuto e con esso anche i risultati. Abbiamo conquistato più punti di tutti nel ritorno, vincendo dieci delle undici partite previste, l’unico stop con la capolista Galatina. Una crescita esponenziale che ci ha portato a qualificarci per i playoff».
Impossibile non chiedergli che sensazioni gli abbia trasmesso a livello personale questa stagione. «È stata una bellissima esperienza non soltanto dal punto di vista sportivo. Ho scoperto una società professionalmente impeccabile, che a livello organizzativo non ha nulla da invidiare ad altri club. Mister Tomasello mi ha aiutato tanto anche nel colmare quelle che possono essere le mie lacune, spronandoci a credere in noi stessi e nei compagni. Se guardo il nostro girone di ritorno comprendo ancora meglio il senso delle parole “non arrendersi mai”. Ho superato quest’anno oltre 300 punti in serie A e già questo non è un aspetto di poco conto, con quasi il 60 per cento in attacco. Confermarsi su questi livelli a distanza di un anno è una grande soddisfazione. Il futuro? Ancora è prematuro parlarne, dipende anche da quali sono gli obiettivi, ma io qui mi sono trovato bene».