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Bagnoli: “Il progetto di Verona è serio e di grande prospettiva”

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Di Redazione

Dalle panchine di Serie A alla dirigenza dei “più piccoli”.

È questo il percorso che ha deciso di intraprendere ormai due anni fa Bruno Bagnoli.

Dopo aver lasciato l’incarico di primo allenatore nella società scaligera il coach ha acquisito infatti la direzione tecnica del settore giovanile del BluVolley Verona supervisionando un centinaio di atleti dall’U13 all’U18 più una sessantina di bambini del minivolley, oltre al lavoro di quattro società esterne che offrono al club scaligero un serbatoio di circa 400 aspiranti pallavolisti.

«E dal prossimo anno avremo anche una U13 femminile – puntualizza con un pizzico d’orgoglio intervistato dalla Gazzetta di Mantova –. Quando abbiamo dovuto interrompere l’attività non ci siamo fatti prendere dallo sconforto. In videoconferenza su Zoom ho tenuto i rapporti con allenatori e atleti, cercando di imbastire un lavoro che per tutti loro fosse il più professionale e proficuo possibile. Lavorare sui tecnici è fondamentale, come lo è ad esempio dotarsi di professionisti nel campo di preparazione atletica e fisioterapia. Questo ruolo oggi mi dà parecchia soddisfazione, il progetto di Verona è serio di grande prospettiva».

Il rischio è che le palestre rimangano chiuse anche in autunno. «O diamo agli impianti una base di carattere statale, come negli Usa – continua Bagnoli – o ci affidiamo a volontari che fanno già tanto per la buona tenuta delle palestre. Lo sport, l’ultima cosa democratica rimastaci in Italia, ha bisogno di trovare una soluzione a questo problema a costi sostenibili, nell’interesse di chi si avvicina alla pratica dai primi anni della scuola».

Della carriera di allenatore di ottimo livello (nel ’92-93 ha anche portato in Al la Mia Progetto Mantova) non vuol parlare al passato. «Ma mi rimetterei in discussione solo per un progetto di qualità. Sono orgoglioso di quel che ho fatto dopo tanta gavetta e non è così per tanti allenatori».

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