Di Redazione
L’ultima tappa dell’addio di Massimo Barbolini all’Igor Gorgonzola Novara si è consumata ieri in una conferenza stampa in videochiamata. Ma quella di separarsi dalla società con cui ha vinto la Champions League, come spiega il tecnico a La Stampa, non è stata una decisione dell’ultim’ora: “Era maturata qualche tempo prima della pandemia, poi esplosa a febbraio“.
Barbolini non nomina mai la sua nuova squadra, la Savino Del Bene Scandicci, ma spiega così la sua partenza: “Sentivo il bisogno e il dovere di avvicinarmi alla mia famiglia. Senza motivi particolari, ma credo sia necessario, e a costo di apparire egoista è importante anche per me. Non è stato facile, quella di Novara è stata una pagina bellissima della mia carriera. In tre anni abbiamo fatto 8 finali su 11 vincendone la metà, il bilancio è soddisfacente. Ma Novara ha vinto prima di Massimo Barbolini, ha vinto con me e vincerà anche dopo. L’allenatore è uno dei tanti tasselli“.
All’orizzonte c’è però ancora una possibilità che la stagione si concluda: “Magari – dice Barbolini – sarebbe bellissimo ritrovarci tutti in palestra, e soprattutto perché significherebbe che la situazione di emergenza è rientrata. Ma per come la vedo io sarà molto difficile. Sarebbe una situazione anomala, cercata per far vedere che la pallavolo c’è, che rinasce, ma frutto del momento“.