Beatrice Parrocchiale: "Una vita da libero"

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Di A.G

Ci vuole una sana dose di follia per fare il libero nel volley. Un ruolo con regole speciali. Istituito per ultimo, in ordine cronologico, il libero gioca con una maglia diversa dal resto della squadra, occupandosi esclusivamente della ricezione e della difesa: compiti di vitale importanza, ma che spesso passano in secondo piano rispetto alle spettacolari schiacciate. Eppure, senza gli appoggi ed i salvataggi del libero, gli attacchi sarebbero più difficili e le azioni di gioco meno efficaci. Insomma, un mestiere davvero difficile, ma non per Beatrice Parrocchiale, uno dei migliori talenti italiani in questo ruolo.

Stiamo parlando di una giocatrice in grado di fare la differenza non solo sotto l’aspetto tecnico, ma anche nel cuore e nella grinta che dimostra ogni volta in campo. Tutte queste caratteristiche non sono passate inosservate al CT della Nazionale Davide Mazzanti, il quale sta puntando sulle prestazioni di Beatrice per cercare di raggiungere le prossime Olimpiadi di Tokyo. Ora, però, il libero de Il Bisonte Firenze è concentrato sul campionato, con l’obiettivo di concludere la stagione nel migliore dei modi.

Ha solo 23 anni, ma ormai da diversi anni la vediamo sui campi di Serie A1. Qual è il ricordo più bello legato alla sua carriera?
Il Mondiale in Giappone è stata un’esperienza che porterò per sempre nel mio cuore. Nonostante non abbia giocato da titolare, mi sono sentita parte del gruppo e sono contenta per la medaglia che abbiamo vinto. A livello di club, i miei ricordi più belli sono legati a Firenze: dalle vittorie del campionato e della Coppa Italia di A2 alla stagione con Marco Bracci in cui abbiamo disputato degli ottimi playoff”.

Le “ragazze terribili” hanno scritto una pagina meravigliosa per la pallavolo italiana. Cosa rappresenta per lei l’argento mondiale?
La medaglia di argento è stata il giusto premio per tutti i sacrifici che abbiamo fatto la scorsa estate. La fase di preparazione alla rassegna iridata è stata molto lunga e faticosa: spesso si guarda soltanto il risultato finale, ma non il percorso precedente. Solo con la passione si possono raggiungere risultati così importanti”.

In Nazionale è riuscita a farsi largo conquistando il posto di secondo libero. Come vive il dualismo con Monica De Gennaro?
Io mi accontento difficilmente, ma in questo momento riconosco il mio ruolo in Nazionale e lo accetto. Moki è senza dubbio il miglior libero al mondo e perciò cerco di prendere più spunti possibili da lei. Naturalmente c’è dell’ambizione: con i piedi per terra, lavorando e con umiltà io punto in alto”.

Quello del libero è un ruolo particolare. Più istinto o più tecnica?
Sono aspetti ugualmente importanti per un libero. Sicuramente la tecnica rappresenta il fondamento per tutti i ruoli della pallavolo, ma in alcune situazioni può passare in secondo piano e l’istinto può aiutare”.

Tecnicamente dove crede di poter migliorare e dove invece pensa di essere al top?
Non credo di essere al top in nessun fondamentale. Per il mio ruolo l’esperienza fa la differenza, soprattutto per quanto riguarda il giusto posizionamento in campo e la sicurezza in ricezione. Perciò, cerco di migliorare e crescere giorno dopo giorno lavorando duramente”.

C’è una giocatrice alla quale si è ispirata per il suo ruolo o a cui si ispira tuttora?
Non mi sono ispirata a nessuna giocatrice in particolare, anche se per i liberi della mia generazione Paola Cardullo rappresenta una vera e propria icona”.

È alla sesta stagione con la maglia di Firenze. Si sente una bandiera di questa società?
Certo. Milano sarà sempre la mia casa, ma a Firenze mi trovo davvero bene. Ormai è da tanti anni che sono qui, ma l’impegno è lo stesso di quando sono arrivata: ogni stagione è per me una nuova sfida”.

In questo momento Il Bisonte occupa la settima posizione della classifica: qual è il vostro obiettivo per la parte finale della stagione?
Nelle ultime partite di regular season dovremo cercare di giocare al massimo delle nostre possibilità, in modo da arrivare pronte per i playoff, quando affronteremo le squadre più forti del campionato: faremo di tutto per raggiungere il miglior risultato possibile”.

Il patron de Il Bisonte, la storica azienda che sponsorizza Firenze, è Wanny Di Filippo, a cui voi giocatrici siete molto legate. Quali aggettivi sceglierebbe per descriverlo?
Wanny è solare, estroverso, carismatico… semplicemente unico. Un vero e proprio artista che non smette mai di stupirti con la sua creatività e le sue idee. C’è sempre per tutti e da quando sono qui l’ho sempre visto sorridente: è una persona in grado di trasmetterti gioia ed energia positiva”.

Dopo tanti anni in Italia ha mai valutato l’idea di un’esperienza all’estero?
Sinceramente non ci ho mai pensato. Magari un giorno, chi lo sa…”.

Dove vuole arrivare nel prosieguo della sua carriera?
Spero di riuscire a vincere qualcosa ed a togliermi tante soddisfazioni, affrontando ogni stagione con l’entusiasmo e la passione di quando ho cominciato con il mini-volley. Avere la possibilità di giocare a livelli così alti mi stimola a fare sempre meglio”.

Cosa rappresenta la pallavolo nella sua vita?
La mia vita gira intorno alla pallavolo, che rappresenta davvero tutto per me. Sono felice che una grande passione sia diventata anche il mio lavoro”.

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